Bio Cronologia — 11 Novembre 2012

1970
Luglio – Ritorna a Roma e si avvicina ad alcuni circoli culturali.

Fine Agosto – Dopo un incidente col motorino, scatta per lei un periodo di anoressia che riuscirà, per alcuni anni, a controllare da sola, con una continua autoanalisi.

1971
Svolge attività di politica militante nel suo paese, tra le file del PCI, con incontri in sezione e presso le famiglie. Parteciperà anche, come introduttrice di candidati, a dei comizi in piazza (“mai così piena, nemmeno per Aldo Moro” si dirà), che sollevano scandalo: è la prima donna istruita del posto che si espone pubblicamente per quel partito, in un territorio tradizionalmente di centro-destra. Trascorre l’estate (luglio e agosto) in Toscana, a Goraiolo di Marliana, dove lavora come assistente nei soggiorni di vacanza A.A.I., dipendenti dal Ministero dell’Interno, e su progetto pedagogico del prof. Franco Frabboni, dell’Università di Bologna.

Scrive “Imprespressioni”, brevi registrazioni d’incontri, che riporterà poi sull’acquarello di un amico, in un lavoro verbo-visivo.
Ad agosto, a conclusione del primo mese di corso, viaggio in autostop con Maria Rosaria, l’economa del soggiorno, diventata sua cara amica (Venezia, Ravenna, Arezzo, Perugia, Assisi, Napoli…). A Ravenna bacia la statua di Guidarello Guidarelli, senza conoscerne la leggenda, o almeno senza ricordarsene poi.

Esperienza bellissima, registrata su un quadernetto d’appunti in ogni particolare, ed anche fortunatissima (ripensandoci col senno di poi!).

Al rientro, chiamata dalla sorella che già vi lavorava, parte per Camigliatello Silano (CS), (sempre in un soggiorno A.A.I.), dove conosce il siciliano Rosario Sessa (capo scout, in un campeggio adiacente alla colonia), col quale avrà poi un’intensa corrispondenza.

Nadia Cavalera (prima da sinistra) e Rosario Sessa (terzo da sinistra)
1972
16/18 giugno, partecipa, a Modena, quale delegato della FGCI leccese, alla “Conferenza Nazionale d’organizzazione”.
Al suo rientro non trova la sorella Adriana, che era stata nel frattempo chiamata a Cesenatico, per il corso di formazione, quale economa, in un soggiorno A.A.I.. Adriana, saputo a Cesenatico che la sede a lei assegnata sarebbe stata quella di Sabaudia, prima di ritornare a Galatone, passa da Roma, dalle zie, per avvertirle personalmente: per tre mesi, per via di quell’incarico, sarebbe andata a trovarle ogni settimana, nella giornata libera.

Il 25 giugno, Adriana (26 anni) muore a Roma, d’incidente stradale, insieme al cugino Antonio, che era alla guida dell’auto, in cui c’erano anche le zie e un altro cugino (solo feriti).

Nadia ritorna a lavorare in Toscana, per tutta l’estate, ancora a Goraiolo di Marliana.

Scrive Adriana, 7 poesie, quasi haiku (non ne conosceva allora l’esistenza), in ricordo della sorella.
Nell’ottobre Rosario Sessa, contro la volontà della famiglia (voleva che ultimasse gli studi universitari in economia e commercio) la raggiunge a Galatone (per starle vicino troverà un lavoro provvisorio a Brindisi).

1973
Il 4 gennaio sposa Rosario Sessa, con rito segreto (lei in cappotto corto nero, lui in impermeabile avio), nella Chiesa di S. Antonio, a Galatone, ma continua a vivere con la madre.

Il 7 luglio nasce il figlio Alfio, che morirà dopo trentacinque giorni (il 12 agosto), per complicazioni (dicono) da parto.
Lei distrugge diari, racconti, poesie, abbandona persino la lettura e si impone il silenzio. Si allontana anche dalla politica e rifiuta l’invito del partito a fare da capolista alle elezioni amministrative.

Nel settembre, trovata casualmente casa lì, si trasferisce a Torchiarolo, per avvicinarsi al luogo di lavoro del marito ed evitargli lunghe percorrenze ogni giorno.

1974
Il 28 febbraio, nell’ultima sessione dell’anno accademico 1972-73 (suo quarto anno) consegue la Laurea in Filosofia, presso l’Università degli Studi di Lecce, con una tesi in Filosofia Morale dal titolo “Democrazia e socialismo nel giovane Marx” (votazione: 110/110; non ottiene la lode per divergenze in seduta di Laurea). Rettore: Mario Marti. Relatore: Nicola de Feo.

Tra la primavera e l’estate visita alcune importanti città (col marito passa un mese a Rapallo).

1975
Rompe la promessa fatta e diffonde a sue spese, ma ricorrendo (come a nascondersi, a farsi perdonare e perdonarsi soprattutto l’infrazione, la sfortuna quasi di sopravvivere) allo pseudonimo di Galatea (più volte ripreso in seguito), “Imprespressioni” (scampate alla distruzione perché in quadro). Scrive intanto “Golphe de Genes”, una breve raccolta dedicata alla città che più l’aveva colpita nei viaggi. Ne fa un quadro verbo-visivo con lo pseudonimo, in omaggio alla città, di Andrea Doria.
Il 5 dicembre nasce il secondo figlio, A.

1976
A giugno, (trovata finalmente casa), si trasferisce, con la famiglia, a Brindisi (vi rimarrà fino al 1988). Distribuisce in fotocopia, nella parte verbale, “Golphe de Genes”.

1977
Si iscrive c frequenta un corso biennale post-universitario su “Diritto del Lavoro e Previdenza sociale”, presso l’Università degli Studi di Bari, Facoltà di Giurisprudenza. Lo interromperà nel novembre 1979, con 8 esami su 13 , per una nuova gravidanza. Teme che lo stare piegata sui libri possa farle male, (la prima volta, in gravidanza, aveva superato gli ultimi 9 esami!). Il corso non sarà più completato.

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