Vi propongo un vecchio testo di Mario Lunetta, per la sua dolorosa attualità, in quest’ultima bava di speranza
– tratto da NO ALLA GUERRA SEMPRE E COMUNQUE, «Bollettario», Anno XIII, n. 37 (gennaio 2002)
La Patria
di MARIO LUNETTA
.
Compatrioti americani, non chiedete cosa può fare per voi
il vostro Paese, ma cosa potete fare voi per lui. Amici del resto
del mondo, non chiedete cosa farà l’America per voi, ma cosa possiamo
fare per la libertà dell’uomo.
JOHN FITZGERALD KENNEDY, “Discorso di insediamento”, 20 gennaio 1961
È una parata sgrinfia,
è un subbuglio di pesci starnazzanti
nelle gore grasse del porto,
sotto i tubi di scarico delle navi, sui palchi
addobbati, a fianco di panzer giocattolo:
un sipario sfuggente di liquami, di morchie,
di elementi pedissequi, oltraggiosi.
È un crollo diluviale
di speranze difteriche, segnate in fronte
& negli occhi alterati di rosso
da gradi alti di febbre sbilenca, da trucidi
Cascami globulinici.
È una fiera di bruti bifronti,
completi di prole e concubine: mefitici
& boriosi al pari
di cardinali al conclave.
È questo, forse anche meno:
è l’Italia che non cambia.
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