News — 18 Giugno 2013
Maurizio Spatola ricorda nel suo Archivio   Corrado Costa, riproducendo la sezione a lui dedicata di “Bollettario” n.5/6, integrata ad altre testimonianze nella composizione di un quadro ricco e variegato.
Qui di seguito l’introduzione che precede il tutto.
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Multiforme ricordo di Corrado Costa in “Bollettario” n. 5/6 (1991)
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Nel presentare questo omaggio a Corrrado Costa, l’estroso avvocato-poeta di Reggio Emilia scomparso a 61 anni il 9 febbraio 1991, mi corre l’obbligo di ringraziare la poetessa e scrittrice Nadia Cavalera,  leccese di nascita e modenese di adozione, per avermi fornito il materiale cartaceo e fotografico necessarioper la sua realizzazione. Sino ad alcuni mesi fa infatti non possedevo alcun numero del “Bollettario”, il quadrimestrale di scrittura e critica, organo dell’Associazione culturale “Le Avanguardie”, fondati entrambi nel 1989 a Modena dalla Cavalera con l’autorevole supporto di Edoardo Sanguineti, che accettò di essere il direttore del periodico proprio a partire dal n. 5/6 di seguito riprodotto nella parte dedicata a Corrado Costa: ogni fascicolo offriva, infatti, uno spazio anche a raccolte poetiche provenienti da zone remote del mondo, in questo caso il Kurdistan. Al termine del documento si può leggere una ricostruzione dell’attività del periodico a firma della stessa Nadia Cavalera.
Del vulcanico e atipico personaggio che fu Corrado Costa, grande amico di mio fratello Adriano e di conseguenza anche mio, ho già scritto introducendo i suoi due libri di poesia che compaiono nel sito, Pseudobaudelaire in questa stessa sezione al punto 15 e Le nostre posizioni nella sezione Edizioni Geiger al punto4. Dunque non aggiungerò altro. Ho invece scelto di accompagnare gli interventi pubblicati su “Bollettario” del 1991 con due scritti a lui dedicati a mio
parere molto efficaci: l’uno, quello di Patrizia Vicinelli (incredibilmente scomparsa poche settimane prima di Corrado), apparso sul mensile di Bologna “Incontri 2000” nel maggio 1989, e l’altro, di Giuseppe Caliceti, che di Costa fu una sorta di allievo, redatto come testimonianza appositamente per il libro sull’opera dell’avvocato-poeta The Complete films, pubblicato nel 2007 dall’editore Le Lettere di Firenze, a cura di Eugenio Gazzola e Daniela Rossi.
Tra i commenti e i ricordi presenti in questo numero di “Bollettario”, particolarmente significativo mi appare quello di Giorgio Celli, che stenta a nascondere la commozione parlando a braccio con la Cavalera che registra e che sarà poi autrice della trascrizione.
Molto coinvolgenti anche gli scritti in prosa di Nanni Balestrini, Luciano Anceschi ed Elio Pagliarani, così come le poesie “dedicate” di Alfredo Giuliani, Franco Beltrametti, Vito Riviello, Franco Cavallo e Jean-Jacques Lebel, mentre l’amico Claudio Parmiggiani si dichiara incapace di ridurre in poche righe la totalità di un rapporto artistico e personale così profondo, identico a quello che lo legò ad Adriano Spatola ea Patrizia Vicinelli, tutti scomparsi nel volgere di pochi anni. Semplice e commovente l’acquerello con cui Giuliano Della Casa ritrae il celebre casale di Mulino di Bazzano, dove Corrado nacque e Adriano lavorò alacremente con Giulia Niccolai alla sua rivista “TamTam” .
Mi piace chiudere con il racconto che Eugenio Gazzola ha elaborato nel suo libroAl miglior mugnaio
(Diabasis, Reggio Emilia 2008) , in base alle testimonianze di chi c’era, del funerale di Corrado Costa a Bazzano in una gelida giornata nevosa: una sequenza da film, o meglio da “tragicomica” finale, proprio come  Corrado avrebbe voluto.
Maurizio Spatola
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