Archivio News — 29 Settembre 2013

 

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TERREMOTO TI SCRIVO

Un ponte di solidarietà da l’Aquila all’Emilia

La testimonianza di Nadia Cavalera, inserita nel libro

 

Quelle che seguono sono lettere fatte di angoscia, di dolore, di paura ma anche di coraggio, di tenerezza, del darsi una mano, tra donne e uomini, coinvolti da questo e altri terremoti. Donne e uomini de L’Aquila scambiano pensieri e parole con gli emiliani. Quello che ne esce, giudicate voi, è pura poesia, quella poesia che rappresenta «un canto d’emergenza dei pensieri, nato da un sentimento» (Paul Celan), un canto o un grido d’emergenza, per parlare di amore, vita, solidarietà, valori, tenerezza, sorpresa, sofferenza, libertà, e tanto altro.

Un canto bisbigliato però, che occorre ascoltare con attenzione.

L’Aquila del dopoterremoto ci manda un messaggio importante: ciò che aiuta veramente a superare un ciclone come il terremoto è l’affetto, il sostenerci reciprocamente, il condividere con le parole il proprio sentire.

Per questo abbiamo invitato uomini e donne a scrivere, a comunicare la propria esperienza di terremoto, perché trovare le parole per dirlo è già un primo passo per rialzarci, per alzare lo sguardo e per condividere una sofferenza comune, per aiutare chi le parole non le trova a sentirsi parte di una comunità dove nessuno è lasciato solo. È un’esperienza già sperimentata e condivisa a L’Aquila dopo il loro terremoto e pubblicata in due piccole raccolte di scritti, ma anche nel carcere di Milano-Opera, all’interno del progetto Leggere Libera-mente, dove il terremoto è divenuto metafora di grande risonanza emotiva e motivo di condivisione con le donne aquilane prima, con gli emiliani poi.

Chi ha deciso di percorrere questo viaggio, per condividere i propri pensieri e sentimenti, ha scritto a noi, personalmente, o alla casella: terremototiscrivo@libero.it.

Ci ha fatto molto piacere leggere i tanti contributi, e vedere che sono firmati, che nessuno ha scelto, pur potendo, l’anonimato! Che per noi vuol dire: voglio esserci anche io!

Ebbene ci siamo, dopo quasi un anno di lavoro!

I diritti d’autore e gli eventuali guadagni andranno devoluti interamente alle persone terremotate.

Resteremo in contatto.

Buoni pensieri e parole a tutti, ma soprattutto per ora, buona lettura.

 

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