Foto di Rosario Sessa
Foto di Antonio Schirone
Vico Equense, 17 gennaio 2014
“CLIC DONNE 2000”, 15 anni, festeggiamenti
“CLIC DONNE 2000”, 15 anni, festeggiamentiSu YOUTUBE (nel canale di Nadia Cavalera) la registrazione dell’incontro dell’11 gennaio 2014, a Castellammare di Stabia, Palazzo Farnese , Sala Consiliare
Intervento di Nadia Cavalera per il Quindicesimo anno di “Clic Donne 2000” tenuto l’11 gennaio 2014 nella Sala Consiliare del Comune di Castellammare di Stabia
Clic Donne 2000. Quindici anni di coraggio
Ho conosciuto Marcella Continanza, per caso, tramite un amico comune, e subito si è stabilito tra di noi un feeling particolare per il quale stavamo al telefono a parlare di noi, dei nostri progetti per ore intere. Quando poi mi ha coinvolta in “Clic DONNE 2000” le chiacchierate sono diventate vere e proprie riunioni di redazione, dove si discuteva del numero già uscito e da preparare.
Ho iniziato a collaborare, nel 2011, (Clic 2000, anno XII, n.4, agosto-settembre 2011, p.3), con un mio ricordo di Sanguineti in rapporto alla nascita di “Bollettario”. Poi ne è seguito un altro nel n.1 dell’anno XIII (il 2012)…
In tutto personalmente avrò scritto 6 articoli. In particolare:
– due editoriali (“Gli ingordi politici italiani si adeguino all’Europa” sulle retribuzioni spropositate dei nostri politici; “Pace per un mondo in bilico esistenziale” sul bisogno di preparare la pace e non la guerra, ricordando in particolare la situazione in Siria),
– una Cronaca del terremoto in Emilia Romagna nel 2012 (sul quale ho una mia idea incrollabile e che ingloba molti altri terremoti in Italia: la convinzione che siano non natu
rali, ma indotti, cioè come si dice in gergo tecnico “friggerati” dalle miriadi di trivellazioni in tutto il mondo).
– due recensioni (su “Radici” di Enzo Gragnaniello (dove ne ripercorro tutta la storia artistica); su “Lampedusa” di Giusi Nicolini e Marta Bellingreri (il libro intervista alla sindaca di Lampedusa, vincitrice dell’honoris causa 2013 del Premio Alessandro Tassoni, da me fondato nel 2005).
So per certo che Marcella avrebbe voluto una mia maggiore presenza sul giornale (un editoriale per ogni numero – su un tema di scottante attualità, a mia scelta), ed anch’io sicuramente (se non fossi stata impedita da altri impegni). Lo volevo in linea di principio, altrimenti non avrei dato la mia adesione a far parte della redazione. Cosa per me assolutamente insolita. Ho sempre collaborato a tutte le riviste o siti web che me lo hanno chiesto (circa 50 – senza discriminazioni di sorta in quanto credo profondamente nell’importanza dell’informazione… della circolazione delle idee), però mai ho acconsentito ad essere coinvolta in una redazione
. Mi sono ritrovata nella redazione di un piccolo giornale della mia cittadina d’origine (letteralmente a mia insaputa – mi sono fatta subito rimuovere). Avevo avuto in passato varie proposte, una anche da Napoli (tramite Nino Contiliano), per Vico Acitillo124 – Poetry waye, il sito di Emilio Piccolo, ora morto (quando il suo sodalizio col poeta Antonio Spagnuolo si era concluso). Ma la mia risposta è sempre stata negativa. Troppo impegnativo. Io infatti molta importanza a questo ruolo (come dovrebbe essere per tutti – ma i più preferiscono essere presenti di nome e basta. Io se ci devo essere devo dedicarmici appieno).
Allora ero completamente presa dalla mia rivista: “Bollettario”, da
me fondata nel lontano 1989 con Edoardo Sanguineti (il primo numero uscì nel gennaio 1990, giusto 24 anni fa. In tutto abbiamo pubblicato 30 raccolte + 3 numeri bis).
Ebbene io, sempre così restia a impegnarmi per altre riviste o giornali, ho aderito a “Clic Donne 2000” perché ne ho colto subito la grande valenza culturale.
Basta con i localismi, nazionalismi, ma apertura massima verso l’altro (già la mia rivista è nata con un respiro internazionale…), a cominciare dall’Europa. E cosa ci può essere di meglio per conf
rontarsi con gli altri che seguire i percorsi dettagliati di un gruppo, persino minoritario e inascoltato già nel paese d’origine come le donne, per dar loro voce?
Ma prima ancora ho molto apprezzato il coraggio di una giornalista professionista, che si trasferisce all’estero, a 40 anni, incurante della barriera della lingua sconosciuta. E lì non solo continua a fare il suo mestiere, ma subito si impegna a istituire una rete fra donne. Avendo evidentemente saggiat
o sulla propria pelle tutta la difficoltà di farsi sentire adeguatamente, da donne e, in più, emigranti.
A Francoforte Marcella Continanza opera su due campi, strettamente legati ai suoi interessi: la poesia e il giornalismo.
Prima fonda l’Associazione “Donne e poesia” dedicata a Isabella Morra, una poetessa conterranea delle origini. Sviluppo di una rassegna avviata nel 1992 e che presentava testi di autrici italiane residenti in Germania. Lo fa, come scriverà lei stessa, nell’editoriale del n.1 del I Anno, al
fine di “leggere alzando la testa” come suggeriva Roland Barthes. Cioè per avviare una lettura meditata intervallata dal flusso di pensieri da essa suscitati.
Solo dopo aver creato questo spazio dedicato alla voce più intima delle donne, avvia la straordinaria esperienza di “Clic Donne 2000” , un trimestrale che fotografa con l’occhio sempre delle donne (ma senza preclusioni per gli uomini) la realtà circostante.
Perché i due piani entrino in contatto si confrontino, semmai scontrino per una crescita. Un miglioramento. Questo il suo unico scopo.
E sul suo cammino, in questo progetto lodevole ha trovato mo
lti compagni pregeveli e più o meno noti.
Da Vanna Vannucchini (inviata speciale de “la Repubblica”, è stata per molti anni corrispondente dalla Germania. Tra le fondatrici di “Effe”, una delle prime riviste femministe italiane) a Chiara Milanese, Emanuela Galanti, a Gina Lagorio (giornalista, scrittrice nata nel 1922 e morta nel 2005), a Matilde Lucchini (che vive a Milano dove è nata, e dove ha fatto per molti anni la giornalista, occupandosi di attualità e di storie di famiglia. Grande viaggiatrice e autrice di storie ricche di umorismo, che si ispirano alla realtà quotidiana); a Marisa Giuliani (giornalista che seguiva le politiche e il dibattito sul tema Donne-Europa nelle Istituzioni dell’Unione Europea. Notizie collegate ai lavori della commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere del Parlamento europeo.Collaborava da Bruxelles al “Paese delle Donne”, mentre Marcella da Francoforte); a Anna Cardone, Paola Rinaldi…
Ma anche uomini, come Alberto Pesce (critico cinematografico); Roberto Giardina (un palermitano che ha vissuto a Torino, lavorando a “La Stampa”, ad Amburgo e a Parigi. H
a visto cadere il Muro ed è rimasto a Berlino, come corrispondente de “Il Resto del Carlino” e “La Nazione”. Tra le sue ultime opere “Guida per amare i tedeschi”, che è stato un best seller in Germania); Antonio Ghirelli (morto di recente nel 2012) giornalista e scrittore italiano. Ultimo suo libro Aspettando la rivoluzione. Cento anni di sinistra italiana, Mondadori,2008.
Ghirelli…un vecchio comunista.
Perché ricordo l’appartenenza politica di Ghirelli? Per sottolineare un altro aspetto importante di Clic: raccoglie i contributi provenienti da soggetti con varie collocaz
ioni politiche. Nessuna chiusura anche in questo senso, dunque. E questo è meritorio. Si collabora apertamente, senza sotterfugi, rimanendo nella propria posizione.
Senza forzature o accondiscendenze per accontentare un editore, essendo un giornale sostanzialmente autogestito.
Quanto agli argomenti, su CLIC si sono trattati i temi più disparati. Finalizzati alla diffusione della conoscenza, presupposto indispensabile di qualsiasi positivo sviluppo.
Di loro voglio qui ricordare solo qualche titolo
“Tangenti alla tedesca” di Roberto Giardina (Anno II. N.1),
dove sottolinea che tutto il mondo è paese, ma in Germania c’è più trasparenza e le opere per cui si pagano le tangenti almeno di fanno.
“I giovani e l’Islam” di Vanna Vannuccini (Anno II, n.1), un’inchiesta tra i giovani per vedere come vivevano la cosiddetta seconda rivoluzione (1^ nel 1980)e riscontrare il loro grande bisogno di libertà private e che li aveva portati a votare nel 1998 per Khatami.
L’editoriale di Ghirelli (nell’inserto: speciale elezioni europee) sulla contr
addizione tra l’approccio italiano alle elezioni europee di giugno e quello di quasi tutti gli altri paesi dell’Unione
“Le parole a se stessi” di Gina Lagorio, sull’importanza dei diari nell’uso comune e degli scrittori.
Numeroso su Clic in questi 15 anni anche il materiale di documentazione.
E’ il caso (voglio ricordare) del “documento delle donne d’Europa”, stilato a conclusione della preconferenza continentale di Berlino (16-17 novembre 2000)
Cui è seguito il documento finale circa il convegno a Lecce “La donna italiana nel mondo tra tradizione e innovazione” (9-10 dicembre 2000).
Dove si riafferma «l’esigenza di un reale rispetto per le diversità culturali etniche e di genere da tutelare mediante l’adozione di corrette politiche d
i solidarietà e pari opportunità nei paesi di residenza, l’approfondimento del dialogo interculturale, la promozione di strumenti anche legislativi che consentano la piena integrazione ovunque, nonché la garanzia della protezione dei diritti civili delle donne residenti nei paesi a democrazia fragile».
E potremmo continuare, ma, in attesa della pubblicazione dei sommari (che riportino almeno gli articoli firmati) credo che questo breve excursus sia sufficiente a confermare che quanto Marcella Continanza auspicava nell’editoriale del primo nume
ro si sia ampiamente avverato
Lo ricordo: “Ed ecco un giornale al femminile: scritto da donne per altre donne: Il fine è di dare visibilità al nostro pensare al nostro lavoro ed essere soprattutto una fucina di informazioni di stimoli di dialogo un punto di riferimento per le donne italiane in Germania”.
C’è solo da augurarsi che possa ancora continuare. A lungo. Ad maiora.
Castellammare di Stabia, 11 gennaio 2014
Nadia Cavalera
Intervento di Anna Santoliquido per il Quindicesimo anno di “Clic Donne 2000” tenuto l’11 gennaio 2014 nella Sala consiliare del Comune di Castellammare di Stabia
CLIC DONNE 2000
UNA TESTATA BELLA E PROMETTENTE COME UNA QUINDICENNE
Mi piace pensare che nelle pagine di “Clic Donne 2000” confluiscano i fiumi lucani. Che l’Ofanto e il Basento abbiano cittadinanza. Tra le righe vedo il Vesuvio e le spiagge assolate della Campania. Talvolta sento l’odore dei boschi del Sud e la brezza salmastra del Mediterraneo. Il Meno è un fiume accogliente. Chissà quante volte Marcella Continanza gli avrà confidato segreti e speranze! Nel Cinquecento Isabella Morra interloquiva con il Siri.
La metafora dell’acqua nasconde l’emozione per un progetto culturale che ha del prodigio.
A 15 anni si sorride alla vita. La pelle levigata e la folta chioma d
ei giovani si armonizzano con la freschezza e il sogno. “Clic – Giornale delle italiane in Germania”, del quale festeggiamo i tre lustri, ha lo slancio della verde età, ma è pure il luogo delle sfide e della determinazione._
La dimensione europea si è consolidata nel tempo. Nell’utero delle parole si annida l’immagine di un paesino lucano: Roccanova. Quale profetessa ha predetto a Marcella il cammino di giornalista e scrittrice? Non è forse diventata anche lei una Sibilla che noi redattrici interpelliamo vogliose di responsi? Il mito è una componente essenziale del giornale le cui strutture portanti sono la voglia di comunicare e l’intercultura.
La trama e l’ordito della scrittura sanno di pace e di poesia. Gli affluenti di “Clic” sono, infatti, la Rassegna “Donne e Poesia”, il Premio Giornalistico “Matilde Serao
” e il Festival della Poesia europea giunto alla VI Edizione.
Isabella Morra e Matilde Serao sono le eroine dell’impresa che attesta l’intelligenza e il riscatto di Regioni che si aprono all’Europa. La Lucania e la Campania interagiscono con città e nazioni attraverso un dibattito culturale e civile che coinvolge personalità del giornalismo e della letteratura.
Anni fa, in una scuola di Bari, Teresa Baronchelli mi parlò di questa splendida realtà francofortese, spingendomi a contattare Marcella. Disse che avevamo le stesse origini e che ope
ravamo negli stessi settori. Eravamo entrambe poete e sognatrici, tenaci e cocciute, convinte di cambiare il mondo con i versi.
L’impegno della mia conterranea per il progresso femminile e la scrittura mi allettarono. Le telefonai e fu subito intesa. Capii che Marcella aveva trasferito nel giornale passioni e competenze attinenti il cinema, l’arte, i libri, la gastronomia.
Dalle letture dei primi numeri mi resi conto che le firme di “C
lic” tessevano storie, pubblicavano interviste, per scavare nell’animo dei personaggi e rivelarne l’identità nascosta. Le recensioni, i taccuini di viaggio dilatavano l’orizzonte del fruitore. Per un lungo periodo ho preferito gustarmi lo status di lettrice attenta ai messaggi e ai mutamenti della testata. “Clic” non dava voce solo alle italiane emigrate in Germania, andava oltre. Era una spinta alla ricerca e alla scienza. Prendeva posizione su questioni giuridiche e politiche.
L’interesse per la fiaba, la musica, la ru
brica delle lettere curata da Matilde Lucchini, i seminari sul senso del voto degli italiani all’estero, i laboratori di creatività, le incursioni nella vita delle donne elvetiche, russe e di tante altre nazionalità, testimoniavano la forza di abbattere barriere ed erigere ponti di solidarietà e di conoscenza.
Le parole di Maria Orsini Natale – la scrittrice di Francesca e Nunziata -, di Gina Lagorio (struggente il ricordo di Marcella per l’amica scomparsa), di Silvana Ottieri (bella la storia della corrispondenza tra Silvana e Pasolini), gli inserti (quello su Valsimi, ad esempio), i
racconti di Lidia Ravera attestavano la volontà del confronto a più voci, a dispetto delle difficoltà economiche per la gestione del periodico.
“Clic” continua a fare rete senza discriminare il maschile. Nelle varie annate ci sono articoli di Gian Luigi Nespoli, Dante Maffia, Titos Patrikios, Presidente del Festival della Poesia europea. Si leggono omaggi a uomini del calibro di Bertold Brecht, Eduardo De Filippo, Thor Vilhjámsson (icona della letteratura islandese, scomparso nel 2011), Giorgio Albertazzi ed altri. Molti sono sta
ti i poeti presenti alle edizioni del Festival, tra i quali Michael Krüger, direttore della prestigiosa Casa editrice “Carl Hanser Verlag” di Monaco di Baviera, gli italiani Mario Trufelli e Paolo Ruffilli, lo sloveno Brane Mozetic.
L’ironia è un pregio del giornale che educa alla pace e rivendica i diritti delle donne e dei minori. Lidia Menapace si è occupata di femminismo. Nelle pagine di “Clic” si è denunciato lo stalking. Continuano i resoconti di iniziative contro la violenza sulle donne (Stop violence against women; Se non ora, quando?; One billion rising). Lella Costa nell’articolo “Donna di parole” sprona a “inventa
rci delle parole nuove per raccontare la nostra vita, quella vera”.
Marcella si batte per la condivisione e il sogno, attorniandosi di donne volitive e affermate nei diversi rami del sapere. Il giornale ha favorito la crescita con la proposta di modelli forti quali Virginia Woolf, Hannah Arendt e, per i tempi più recenti, Dacia Maraini, Antonia A
rslan, la cantante argentina Mercedes Sosa, la Cancelliera Angela Merkel.
Della Maraini mi sembra utile evidenziare il pensiero espresso sulla poesia in occasione della sua partecipazione, nel 2009, alla II Edizione del Festival della Poesia europea: “La poesia è un piccolo progetto matematico-musicale. Il ritmo è alla base di ogni costruzione p
oetica. Il ritmo non nasce se non c’è dietro un talent musicale e una mente dalle capacità matematiche”. Un concetto che è applicabile alla struttura del giornale che stiamo celebrando.
L’intervista della Continanza alla Maraini, pubblicata nel numero di ottobre-dicembre 2008, stimola un’altra osservazione riferita alla “letteratura e la poesia di emigrazione”. “Clic” ha veicolato dei materiali creativi. Forse sarebbe il caso di riunir
li in volumi, in modo da agevolarne la consultazione.
Ha, inoltre, contribuito alla diffusione della lingua e della cultura del nostro Paese, inserendosi nei circuiti della patria di Goethe. La partecipazione alla Fiera del libro di Francoforte, la collaborazione con gli Istituti di Cultura, le Ambasciate, i Musei, le Biblioteche, le Librerie, le Case editrici sono segnali di integrazione. La direttrice, in un articolo del 2002, scrive che il periodico “v
iene utilizzato anche come strumento didattico dai tedeschi italofili”.
L’apertura alle tematiche sociali annovera articoli che vanno dal ‘sogno germanico del multiculturalismo’ ai clandestini a Lampedusa, alla massiccia presenza delle donne dell’Est nelle nostre contrade, allo sport, alle Missioni cattoliche in Germania, alle tedesche in Italia. Il lettore spazia in un universo di segni e immagini che coniugano informazione
e creatività, lasciando ampio margine al dibattito. Tra le recensioni ho trovato persino un prezioso volume del drammaturgo barese Nicola Saponaro, pubblicato da Spirali Edizioni, a significare lo sguardo lungo del giornale. Tra le sorprese ironiche e divertenti, la rubrica di Maud Araldi, Ivan Gorla, Matilde Lucchini “Questa pagina la facciamo insieme”.
“Clic” è la prova dei traguardi raggiunti dall’altra metà del cielo nell’informazione, distinguendosi anche per l’utilizzo di un linguaggio appropriato e comunicativo. La mia partecipazione, nel 2011, alla IV Edizione del Festival della Poesia europea mi ha dato la possibilità di conoscere le collaboratrici che operano a Francoforte, Stoccarda e altre città tedesche. E’ stato come stringere un patto di sorellanza che aveva la pace e la poesia per collante. Ho assaporato quella “coesione sociale” a cui fa rif
erimento Titos Patrikios in un suo intervento. E se è vero, come afferma Neruda, che “la pace costituisce il poeta come la farina il pane”, termino la conversazione, rimandandovi alla rubrica “Cibo e memoria” e alla ricetta roccanovese “Cavatelli con salsa piccante”, per accendervi la fantasia e stimolare il palato.
Per questa testimonianza ho attinto ai numeri del giornale, ai ricordi dei viaggi a Emmendingen, Friburgo, Francoforte, alla emigrazione dei miei fratelli. Mi auguro che ci sia presto una versione on-line di “Clic”, affinché possa avere una divulgazione più ampia. Il presente anniversario ha rafforzato in me lo spirito di appartenenza. Per questo ringrazio la direttrice Marcella
Continanza, la Tipografìa Cotticelli e tutti coloro che raccontano con gioia le esperienze.
Castellammare di Stabia, 11 gennaio 2014
Anna Santoliquido
RASSEGNA STAMPA
MERCOLEDÌ 15 GENNAIO 2014 16:51
ROMA\ aise\ – Festa di tre giorni per il quindicesimo del giornale “Clic Donne 2000”. A dare l’avvio agli incontri è stata Marcella Continanza, fondatrice e direttrice del giornale aFrancoforte, nella raffinata sala del “Gran Caffè Napoli Spagnuolo” il 9 gennaio scorso a Castellammare di Stabia.
Continanza ha salutato e ringraziato tutti coloro che in questi 15 anni hanno sostenuto il giornale e contribuito a renderlo così diverso nel panorama della stampa femminile presente in Germania.
A seguire, l’intervento del giornalista-scrittore Pierluigi Fiorenza che ha illustrato il ruolo svolto dal giornale nel corso di questi anni, soprattutto nel costruire una nuova consapevolezza delle donne immigrate all’estero.
Ospite della serata Grazia Francescato, nota parlamentare dei Verdi e presidente del WWF Italia, brevemente introdotta dall’amica – architetto Graziana Santamaria.
Secondo Francescato si deve cercare di ricostruire le ragioni del cuore e quelle del cervello. Solo l’unità di questi due elementi fa sentire l’essere umano partecipe del cosmo. Bisogna cogliere il legame profondo tra anima mundi e anima individuale che si sperimenta anche nel silenzio, assistendo ad un tramonto o passeggiando nella natura o nei sentieri di un bosco affinché si possa sentire il bisogno di essere in collegamento con una dimensione più alta.
Ha raccontato delle sue esperienze da inviato in Amazzonia, in Grecia, nell’Azzorre, nella Patagonia cilena nei suoi libri “In viaggio con l’Arcangelo” e “Lo sguardo dell’anima” (edizioni Mediterranee). Legare la dimensione etica a quella spirituale è secondo l’autrice l’unico modo per dare un senso più profondo alla battaglia ecologista.
La tre-giorni è proseguita il 10 gennaio nell’Auditorium del Liceo Scientifico “Francesco Severi”. Qui, 250 studenti sono stati intrattenuti dalla vice-preside, Maria Carmen Matarazzo, con la partecipazione di Marcella Continanza, sul tema “Il Ruolo di “Clic Donne 2000” nella storia delle italiane in Germania”.
La vice-preside si è soffermata sulla funzione che ha avuto il giornale come veicolo di trasmissione del pensiero letterario, leggendo e commentando alcuni articoli apparsi nel corso di questi 15 anni sul giornale.
Le domande poste a Marcella Continanza vertevano su come si rapporta la seconda e la terza generazione di immigrate in Germania con la terra d’origine dei loro genitori; le differenze tra la scuola tedesca e quella italiana e i diversi modi di vivere la cultura tra i due paesi.
Quindi è intervenuta Angela Greco, poeta e collaboratrice della testata con articoli dal taglio sociologico, che ha evidenziato l’inclinazione sociale di “Clic Donne 2000”, leggendo, infine, una sua poesia – “Inquietudine” – presentata nell’ambito della XXII Rassegna “Donne e Poesia Isabella Morra”, nata su iniziativa del giornale e tenutasi lo scorso 28 dicembre presso il Museo Diocesano sempre a Castellammare di Stabia.
Continanza ha quindi assicurato agli studenti che “i migliori lavori” che verranno prodotti sulle tematiche affrontate “li pubblicherò sul giornale e avrete la possibilità di fare un gemellaggio con una scuola di Francoforte sul Meno”.
“Clic donne 2000” è stato, infine, celebrato “ufficialmente” l’11 gennaio nella storica cornice del Palazzo Farnese, nella Sala Consiliare con il patrocinio morale del Comune.
Dopo i saluti ufficiali di Marcella Continanza, c’è stato l’intervento del Sindaco, Nicola Cuomo, che ha messo in evidenza il valore culturale del giornale. Quindi, Catello Polito, coordinatore della serata, ha sottolineato la sua amicizia, nata sui banchi del liceo con Continanza e ha presentato le tre ospiti d’onore della serata: le poetesse Nadia Cavalera e Anna Santoliquido e la funzionaria della Regione Campania Annella Prisco.
Santoliquido ha paragonato il giornale ad una bella e promettente quindicenne: “dalle letture dei primi numeri mi resi conto che le firme di “Clic” tessevano storie, pubblicavano interviste, per scavare nell’animo dei personaggi e rivelarne l’identità nascosta. Le recensioni, i taccuini di viaggio dilatavano l’orizzonte del fruitore. Per un lungo periodo ho preferito gustarmi lo status di lettrice attenta ai messaggi e ai mutamenti della testata che non dava voce solo alle italiane emigrate in Germania, andava oltre. Era una spinta alla ricerca e alla scienza. Prendeva posizione su questioni giuridiche e politiche. “Clic Donne 2000” è la prova dei traguardi raggiunti dall’altra metà del cielo nell’informazione, distinguendosi anche per l’utilizzo di un linguaggio appropriato e comunicativo… Ho partecipato, nel 2011, alla IV Edizione del Festival della Poesia Europea a Francoforte sul Meno …e ho assaporato quella “coesione sociale” a cui fa riferimento Patrikios in un suo commento… Il presente anniversario ha rafforzato in me lo spirito di appartenenza”.
Nadia Cavalera ha parlato della sua esperienza come giornalista della testata: “ho voluto partecipare al giornale perché ne ho colto subito la grande valenza culturale. Basta con i localismi, nazionalismi, ma apertura massima verso l’altro, a cominciare dall’Europa. E cosa ci può essere di meglio per confrontarsi con gli altri che seguire i percorsi dettagliati di un gruppo, persino minoritario e inascoltato già nel paese d’origine come le donne, per dar loro voce? Ma prima ancora ho molto apprezzato il coraggio di una giornalista professionista, che si trasferisce all’estero, a 40 anni, incurante della barriera della lingua sconosciuta. E lì continua a fare il suo mestiere, ma subito si impegna a istituire una rete fra le donne… Prima fonda l’Associazione “Donne e Poesia Isabella Morra” e poi avvia la straordinaria esperienza di “Clic Donne 2000”, trimestrale che fotografa con l’occhio sempre delle donne (ma senza preclusioni per gli uomini) la realtà circostante. Perché i due piani entrino in contatto si confrontino, semmai scontrino per una crescita”.
Infine, Annella Prisco ha parlato della collaborazione nata al giornale per il concorso giornalistico Matilde Serao con la Regione Campania per progetti culturali Francoforte – Napoli. Vari sono stati gli interventi del pubblico che ha seguito con grande interesse la manifestazione.
Quindi, l’attrice napoletana Anna Spagnuolo ha reso omaggio alle due poetesse con una “lesung” dei loro versi.
Grandi assenti: Matilde Lucchini, Francesca Massarotto ed Alberto Pesce.
Tutte le parole, le emozioni che si sono susseguite nell’arco di questa Festa per il quindicesimo di “Clic Donne 2000” ci hanno avvolto come in un caldo abbraccio e a completare l’opera è stato il cielo stellato di Castellammare che ci ha accolto all’uscita da Palazzo Farnese e un concerto al Duomo. (valeria marzoli\aise)
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MERCOLEDÌ 08 GENNAIO 2014 11:18
NAPOLI\ aise\ – Tutto è pronto per i festeggiamenti del quindicesimo del giornale “Clic Donne 2000” che si terranno dal 9 all’11 gennaio a Castellammare di Stabia e si annunciano di grande richiamo.
Una celebrazione ricercata che si aprirà giovedì alle 18.00 nello storico caffè letterario “Gran Caffè Napoli – Spagnuolo” con un saluto della direttrice Marcella Continanza e i contributi del team campano che collabora con il giornale. Interverrà il giornalista Pierluigi Fiorenza. La giornalista e scrittrice Grazia Francescato sarà ospite della serata che, con la sua anima ambientalista, è così vicina allo spirito ecologista di “Clic Donne 2000”. L’autrice si soffermerà su alcuni brani tratti dai sui libri come “In viaggio con l’Arcangelo” e “Lo sguardo dell’anima” (edizioni Mediterranee). Coordina Graziana Santamaria, architetto ed esperta in geobiofisica.
Il 10 gennaio, alle ore 11.00, nell’Auditorium del Liceo Scientifico Francesco Severi, ci sarà un incontro con gli studenti che verterà sul “Ruolo del giornale nella storia delle italiane in Germania”, a cui parteciperà Marcella Continanza, a cura della prof.ssa Maria Carmen Matarazzo. Infine il giorno 11 gennaio, ore 18.00, nella raffinata cornice del Palazzo Farnese, in Sala Consiliare si svolgeranno le celebrazioni ufficiali della Festa del giornale. Porteranno il loro contributo, essendo nel comitato, le più titolate a parlare: Nadia Cavalera, Annella Prisco, Anna Santoliquido e l’attrice Anna Spagnuolo che renderà omaggio con una lesung poetica. Il tutto coordinato dal Prof. Catello Polito. Grandi assenti Matilde Lucchini, Francesca Massarotto.
Volutamente si è scelto di svolgere queste celebrazioni a Castellammare di Stabia per tentare di rianimarla dal torpore in cui è caduta: infatti un tempo era una splendida e rinomata città, basti pensare che il re “delle Due Sicilie” Ferdinando IV di Borbone la scelse come sua residenza estiva. E si spera che queste manifestazioni rappresentino un primo segno tangibile per la rinascita politica e culturale della città.
Come nasce un giornale femminile all’estero? Tutto parte dal lavoro di un gruppo di donne coordinato da Marcella Continanza, che nel 1999 a Francoforte sul Meno ha fondato “Clic Donne 2000”, che mese dopo mese ha reso testimonianza della storia delle donne italiane in Germania mettendo al centro tutte quelle tematiche femminili che trovavano poco o per niente spazio negli altri organi di stampa.
È stato un lungo cammino che lentamente ha scardinato la vecchia visione della stessa comunità di immigrati italiani in Germania che relegava le donne in un ruolo subalterno agli uomini. “Clic Donne 2000”, goccia dopo goccia, ha instillato nell’universo femminile la necessità di avviare un processo di partecipazione sociale e politica smantellando per prima cosa la loro stessa reticenza e passività e facendole sentire parte attiva di una realtà che mirava a lottare per le loro più elementari esigenze di rappresentanza e di uguaglianza. Si è iniziato a capire che si doveva partire da se stesse, dalle proprie esperienze, dai propri problemi per tentare di recuperare l’identità di donne immigrate ma ancor più di donne. E, per far questo, “Clic Donne 2000” ha ascoltato le loro storie facendo emergere una realtà, purtroppo spesso fatta di piccole e grandi violenze, di piccoli e grandi problemi economici e di salute ma fatta anche di piccoli e grandi gesti di coraggio volti ad appropriarsi di tutti quei diritti della persona riconosciuti dal Parlamento Europeo.
Si è creata la rassegna “Donne e Poesia Isabella Morra” con l’intento di dare voce alle donne immigrate che scrivevano versi in italiano. Tutte le loro liriche sono attraversate dal sottile filo della malinconia, della solitudine e dalla quasi sempre amara riflessione sull’essere donna sospesa tra due patrie: la Germania è la terra dove hanno trovato lavoro e l’Italia dove hanno lasciato il loro cuore.
Per non dimenticare i vari concorsi “La mia foto”, “Lettere d’amore” vinto da Rina Scotto, “Cibo e Memoria” dove all’Istituto italiano di Cultura di Stoccarda in occasione della festa dell’otto marzo, le vincitrici lessero dei loro racconti e presentarono dei piatti tipici italiani legati alla loro vita perché anche questo è un modo sottile per rinsaldare il loro legame con l’Italia. Senza dimenticare il premio giornalistico “Matilde Serao”, la cui prima edizione si svolse in occasione del decennale, che si svolse il 17 ottobre 2008 al Maritim Hotel, con il sostegno del Consolato Generale d’Italia a Francoforte, con il ministro Bernardo Carloni e numerose personalità come gli onorevoli Laura Garavini e Franco Narducci.
Inoltre fiore all’occhiello della testata è senz’altro il suggestivo “Festival della Poesia Europea” di Francoforte sul Meno, giunto alla sua settima edizione, che trasforma la città tedesca in un luogo di scambio e d’incontro tra i più bei poeti europei.
Grande attenzione e spazio hanno avuto su “Clic Donne 2000” le tematiche di maggior attualità e i dibattiti tra i quali: “Identità e Città”, “Doppia cittadinanza”, “Voto all’estero”, “Informazione al femminile”, “I Comites: cosa sono, come operano”.
Tra le firme che hanno contribuito a rendere grande il giornale ricordiamo: Matilde Lucchini, Alberto Pesce, Gina Lagorio, Francesca Massarotto, Vanna Vannuccini, Laura Guardini, Fernanda Mancini, Antonio Ghirelli, Roberto Giardina, Teresa Baronchelli e Marisa Giuliani.
Insomma il sogno di Marcella Continanza è stato condiviso da molte donne (e anche da alcuni uomini) che si sono sentite per la prima volta realmente rappresentate da un organo di stampa e dalle tante abbonate, tra cui spicca la fedele Wilma Henke di Sigmarzell, prima abbonata, “perché riflettersi in un giornale significa avere accesso all’identità personale e sociale” ed è proprio questa è la risposta migliore che possiamo dare a questi difficili momenti: esserci. (valeria marzoli\aise)
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