da Modena Today
Portile, levata di scudi contro un nuovo allevamento di visoni
Un grosso progetto per la realizzazione di un allevamento per 40mila animali da pelliccia scatena le proteste degli animalisti. Il Comune di Modena esamina le carte, mentre il 21 dicembre è previsto un corteo in città

Francesco Baraldi, 19 novembre 2013
Non appena la notizia è circolata in Rete, le proteste si sono sollevate in lungo e in largo. Ci riferiamo all’ipotesi di realizzazione di un allevamento di visoni in località Portile, a Modena, che una società con sede a Spilamberto ha inoltrato al Comune. Ancora nulla di certo, ma il progetto parla di un’area davvero imponente, nella quale sarebbero previsti 38 capanni per l’allevamento di circa 40mila animali. Si tratterebbe del più grande allevamento di visoni in Italia ed il secondo per l’azienda modenese, che già ne gestisce uno a Cella di Noceto (PR).
I primi a muoversi per bloccare il progetto è stata l’associazione animalista Essere Animali, promotrice della campagna Visoni Liberi per abolire questi allevamenti in tutto il paese. L’associazione ha lanciato già due iniziative: una petizione indirizzata al Comune di Modena e una manifestazione che è prevista per il 21 dicembre, con un corteo per le strade del centro storico. Nella petizione si legge: “Il Comune si dichiari pubblicamente contrario al progetto e faccia in modo che non venga costruito questo allevamento”, e ancora “Il Consiglio Comunale approvi la mozione presentata da Essere Animali, con la quale si impegna a chiedere al Parlamento l’approvazione di una legge che abolisca in Italia questi allevamenti. Proposta di legge questa che, ricordiamo, è già stata presentata e assegnata alle commissioni referenti”.
“Il corteo del 21 dicembre è un primo momento di una mobilitazione più ampia che vuole opporsi fermamente a questo progetto – hanno affermato i responsabili dell’associazione – Ci auguriamo che il Comune di Modena faccia quanto possibile per scongiurare la nascita di questo allevamento e persegua una scelta etica in sintonia con la sensibilità di moltissime persone e con le valutazioni della stessa regione Emilia Romagna e dall’Abruzzo, che hanno già sottoscritto la stessa mozione”.
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Trattandosi di un progetto in fase istruttoria, non ancora completata, l’Amministrazione modenese è finora stata molto cauta e ha chiesto tutti gli approfondimenti del caso, chiedendo di poter leggere tutte le carte. L’Assessore Gabriele Giacobazzi ha dichiarato nei giorni scorsi alla Gazzetta di Modena che “l’orientamento non è positivo, anche se non esistono norme che vietino specificatamente di fare questo tipo di attività in zone agricole”.
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