Blog — 01 Luglio 2012
Ricordando, a cent’anni dalla sua nascita,  Woody Guthrie, cantore del sogno di giustizia e uguaglianza, da sempre calpestato

VECCHI FOGLI DI CARTA


Questi vecchi fogli di carta sono tutto il mio capitale.
Li sfoglio col pollice proprio come voi fate con le vostre banconote.
Io sono la banca di me stesso e il padrone di me stesso
e non sono mai disoccupato,
i miei occhi non sono mai imbambolati,
e la mia mano è sempre sciolta e le dita hanno voglia di lavorare,
ventiquattr’ore al giorno mi spedisco in giro per le strade a sistemare le mie canne da pesca.
Scrivo quello che vedo, scrivo quello che ho visto, scrivo le cose che spero di vedere da qualche parte, in un posto lontano.

4 Aprile 1948
Newark, New Jersey
In fondo alla High Street.




QUESTA TERRA E’ LA MIA TERRA

Questa terra è la tua terra, questa terra è la mia terra,
dalla California fino all’isola di New York,
dalla foresta di sequoie fino alla corrente del golfo,
questa terra è stata creata per te e per me.

Percorrendo quel nastro di autostrada
ho visto sopra di me quell’infinita strada nel cielo,
ho visto sotto di me quella valle tutta d’oro,
questa terra è stata creata per te e per me.

Ho vagato e girovagato e sono tornato sui miei passi,
alle spiagge scintillanti dei suoi deserti di diamanti,
tutt’intorno a me risuonava una voce,
questa terra è stata creata per te e per me.

Mentre il sole splendeva io giravo senza meta,
i campi di grano ondeggiavano e le nuvole di polvere rotolavano,
una voce cantava mentre saliva la nebbia,
questa terra è stata creata per te e per me.

Questa terra è la tua terra, questa terra è la mia terra,
dalla California fino all’isola di New York,
dalla foresta di sequoie fino alla corrente del golfo,
questa terra è stata creata per te e per me.

Mentre il sole splendeva io giravo senza meta,
i campi di grano ondeggiavano e le nuvole di polvere rotolavano,
una voce cantava mentre saliva la nebbia,
questa terra è stata creata per te e per me.



NATO PER VINCERE

Ho avuto la mia parte di gioie e di guai
di scalogna e di malinconia
mi sono sentito su e giù, e sono stato sobrio e sbronzo
ma so di certo che non sono nato per perdere.

Ritornello

Nato per vincere. So che sono nato per vincere
e uno strano porco mondo quello in cui campo
e mi batterò per cambiario in quello che dovrebbe essere
nato per vincere. So che sono nato per vincere.

Ho avuto donne di ogni genere e di ogni colore
in ogni terra dove sono stato
ho visto che tutta la gente era nei guai come me
e so che non siamo nati per perdere.

Ci avete derubato, pestato e succhiato il sangue
ci avete sfruttato pagandoci come schiavi
ma io so che tutti noi siamo nati per lavorare
e per combattere e per vincere, o scendere nella fossa.

Ritornello

NOTA
La volta che mi sono arrabbiato di più in vita mia è stato quando ero imbarcato su una nave militare, insieme a più di tremila uomini, in rotta verso la Francia. Mentre ci troviamo a metà strada in mezzo all’oceano scoppia una tempesta. La nave rullava e beccheggiava e molti di noi si sentivano male. Era la prima volta che facevamo la traversata. A un certo punto accendiamo la radio, e l’altoparlante comincia a mugolare una canzone Born to Lose! (“Nato per perdere”) Ma che diavolo di accidenti di canzone da infilare in gola all’esercito americano che va a combattere!
Non ho avuto pace finché non sono corso ad afferrare carta e penna per buttare giù quest’altra canzone Born to Win (“Nato per vincere”).

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