Blog — 14 Gennaio 2014

images

CANZONIERE   PER    ARIEL     SHARON
di Giovanni Lombardo

Ariel Sharon è morto. Stranamente Ariel Sharon  è stato alle origini di alcune mie poesie. Avrei preferito non avere tali occasioni. E’ stato inevitabile. Le sue azioni non solo dirompevano nei territori di Israele e Palestina, ma deflagravano come fiamme di guerra  verso il resto del mondo. Guerriero, certo. Politico, certamente, ancora di più.   Ciò che mi stupisce  è che, ora che è, ufficialmente, morto, se ne parli come uomo di pace. Criminale di guerra: è un dato oggettivo, se lo è guadagnato in Libano nel 1982.

Le tre tappe della vita di Ariel Sharon che sono diventate fonte di queste poesie.

Prima tappa – 1982

Israele attacca il Libano per attaccare i campi profughi dei Palestinesi e far fuori l’OLP ( Organizzazione per la Liberazione della Palestina) e il suo capo Arafat.  .  Alla periferia di Beirut i campi vengono assediati dall’esercito israeliano guidato da Ariel Sharon. Gli israeliani permettono a truppe armate dei libanesi  cristiano-falangisti, alleati degli israeliani, di entrare nei campi di Sabra e Shatila, ove  massacrano indiscriminatamente. Ma già prima che avvenissero quella stragi ( nel settembre 1982) la situazione esprimeva tutta la sua drammaticità. Su quelle vicende  due poesie, “Gli Stragifori”  ( ho dovuto inventare questa parola, poiché non ne trovavo una adatta)   e “ Intervista a Beirut”

Gli stragìfori

“i palestinesi sono i microbi della terra
e vanno eliminati”
( Sharon, ministro della guerra di Israele)

Come potrei guardare solo te

Cercare il tuo bacio, la carezza

Godere la tua voce, le tue dita

Chiuso nell’universo del tuo corpo?

Dentro i carri di fuoco gli stragìfori

Percorrono la terra insanguinata

Rifiutano al nemico anche il nome

Microbi da bruciare, solo microbi.

Protetti dai signori della guerra

Che controllano le mosse d’oltreoceano

Un tanto al giorno di innocenti morti

Gli stragìfori imbandiscono ai mass-media

Come potrei cercare la carezza

E chiudermi nel gioco dei tuoi sguardi?

Il mare soffia rantoli di morte

E le spiagge ripùllulano di cosce.

29 luglio 1982

INTERVISTA   A   BEIRUT / 30 LUGLIO 1982

Cosa cerchi, soldato,  nella borsa
Di questa donna che rientra ad ovest?

Non cerco bombe  –  so che non ci sono

Cosa cerchi, soldato, nelle tasche
Del vecchio palestinese che va ad ovest?

Non cerco armi  –  so che non ci sono

Cosa cerchi, soldato, nel sacchetto
Del bambino che passa a Beirut ovest?

Non cerco armi  –  so che non ci sono

Cosa cerchi, allora, cosa cerchi
Soldato di Begin, stella di David?

Cerco pane.  Neppure una pagnotta
Deve passare agli assediati.
La nostra vittoria è in questa intera
Città-ostaggio che muore a poco a poco

Seconda tappa – 2002

 Venti anni dopo, nel 2002,  mentre siamo quotidianamente bombardati da tutti i mezzi di comunicazione di massa con informazioni relative a Bin Laden e Al Qaeda e rivediamo costantemente i filmati del crollo delle torri gemelle di New York e l’attacco degli Stati Uniti all’Iraq e all’Afganistan è in gestazione accelerata, in Israele e nei territori palestinesi occupati da Israele, è in corso la rivolta contro gli occupanti. E’ la Seconda Intifada, innescata nel Settembre 2000 dalla “passeggiata” del capo del Likud, Ariel Sharon, nella Spianata delle Moschee a Gerusalemme.  Le speranze di un  processo reale di pacificazione sono crollate. Da tempo Sharon è passato dall’esercito alla politica e ha messo in esecuzione un formidabile progetto per impadronirsi dei territori occupati, favorendo l’insediamento ( ovviamente illegittimo per il diritto internazionale  ma legittimato in Israele da leggi  votate appositamente dal Parlamento)  di coloni ebrei  in villaggi  e condominii costruiti appositamente  fra le case e i villaggi  palestinesi e nei quartieri arabi di Gerusalemmme.  Lentamente i palestinesi vengono spinti ai margini, si ritrovano case e campi confiscati e i loro territori attraversati da strade  blindate che collegano tra loro e con Israele i  vari insediamenti. Nel 2002 gli scontri sono quotidiani e la disparità di forze ( militari) è impressionante.  Nascono, nello stesso giorno, “Visioni /// Tele-visioni”   e  “ Palestina – Israele /// Dialogo?”

 VISIONI         TELE-VISIONI

Vidi Twin Towers rotte sfatte sciolte travi nube
Rividi polvere sgomento fuggiaschi urlanti vittime
Ritrasmesse osserviamo giornalmente dolorose salmodie
Vendicative.

Appassionati
Domandiamo notiziari terroristi operanti globalmente
Vediamo ferita Manhattan ancora tornante angoscia
Rabbia Twin Towers nero schermo sulle rabbie altrui.

Sciolta ogni mente nelle voci blabla della rete
BinLaden BinLaden BinLaden  sentiamo AlQaeda AlQaeda
Rivediamo disperati suicidi bombardieri scorazzati
Palestinesi.

Israeliani
Osserviamo giornalmente fracassati imprecanti agguerriti
Soltanto visioni grondanti feroci maree nemiche
Rosso sangue urlo questo mondo questa tele sfoglia.

Raro sfugge nota sopra checkpoint terre chiuse fame
Soldato sorride bloccando deciso passaggi lavoro
Partoriente osservata moribonda impedito ospedale
Indifferenti.

Inarrestabili
Corazzati rovesciano uliveti parentadi appartamenti
Terrazzi mirini perfetti  spezzano ragazzi persone
Killer ogni giorno anno dopo anno schermo vuoto.

Marsala 2 luglio 2002      

 

PALESTINA –ISRAELE  ///  Dialogo?

Presso la casa mia ci sta un fucile
Presso la casa mia m’odia il vicino
Venuto da lontano per cacciarmi
E la sua casa è come un tank furente.

Diceva chiaro il nostro capo duro
Guidando da decenni insediamenti
Sui palestinesi usurpatori
–      Microbi della terra, eliminateli –

Dentro la terra mia stanno i coloni
Mi tolgono gli ulivi l’acqua il pane
Dentro la terra mia viene Sharon
Con i suoi killer per i miei bambini.

Dice il nostro Dio, è giusto, è duro
Questa è la terra tua, sii  spietato
Con quelli che ci stanno. I tuoi bambini
Eredi del giardino del Messia.

La mia famiglia non ha più futuro
Il rivolo di sangue è fatto lago
Altro non è il colono che terrore
La sua famiglia mangia il mio futuro.

I nostri muri corazzati ed irti
Di mitraglie e missili d’ “apache”
Dicono il nostro Dio e la nostra fede
E marciano sui campi degli intrusi.

 

Terza tappa –  2007

Anche nella striscia di Gaza, abitata interamente da Palestinesi, finita sotto occupazione Israeliana dopo la sconfitta dell’Egitto, Sharon facilita alcuni insediamenti di coloni ebrei. La rabbia dei palestinesi fa nascere e crescere un movimento politico che  intende sostituire l’OLP  nella organizzazione del popolo e nella lotta contro gli occupanti. Si tratta di Hamas, che diventa egemone in questo territorio. Ad un certo punto Ariel Sharon, primo ministro, nel 2004, decide di ritirare i soldati occupanti  e anche gli insediamenti  dalla striscia, lasciando che la governi l’OLP, che dovrà però vedersela con il crescente consenso dei palestinesi di Gaza ad Hamas. Che in quel rettangolo di territorio, molto più piccolo della provincia di Trapani ma con oltre un milione di abitanti, i palestinesi si arrangino da soli. Però… Però il territorio di Gaza viene sottoposto ad un assedio  militare da parte di terra e di mare, che dura anche in questi giorni. Nessuno può uscire senza il permesso delle autorità israeliane né andare per mare. E’ Israele che decide quanto cibo e quanto carburante e quanta acqua possano entrare a Gaza.   Nel 2007  si verificano scontri tra gli stessi palestinesi. Non so come, nasce una favola ,“I passerotti carnivori”.

 

I PASSEROTTI CARNIVORI
Modena, 14 giugno 2007

I 5 piccoli passeri ondeggiano
vibrano striminzite nervature di ali
l’inforcatura a tre rami chiude bene il nido
vola il falco ad ali ferme ad ampi cerchi
ora vicini ora lontani.
Dice il riccio dal profondo del cespuglio, ecco
ora li sbrana e per oggi sta quieto.
Dice la cornacchia dalle foglie che l’occultano,
tre giorni sono che vola sopra il nido.
E cinciallegra saltella accanto al riccio
qua e là zippando la vispa testa,
ho provato a portargli su un vermino
e un colpo d’ala stridette su di me,
precipitai come perdessi l’aria e il tuo cespuglio
mi rise per caso attorno.
E il quarto giorno passa
E il quinto giorno giunge al meriggio

E uno dei passeri smettendo l’urlo quasi muto verso il falco
scaglia il becco sul collo spiumato del vicino.
Anche l’altro prova il rosso collo.
Gli altri due cessano l’urlo verso quel cielo
senza voli d’uccelli altri
e osservano le beccate violente poi
si volgono e colpiscono.
Dice la lepre, che orrore, mai s’è visto un nido così affamato.
Dice la volpe, cominciano a capire
dove davvero stanno i buoni sapori.
Dice il nibbio dall’alto del gran cedro, è un buon inizio
né altri alimenti darà il falco.

Epilogo  2014

Ariel Sharon è morto. Dal 1948 Palestinesi ed Israeliani sono in conflitto perché rivendicano la stessa  terra. Sharon ha  accentuato e consolidato lo scontro creando il sistema degli insediamenti dei coloni. La sua visione politica non è morta e non favorisce un processo di pacificazione.

Marsala 13 gennaio 2014             Giovanni Lombardo

Share

About Author

admin

(0) Readers Comments

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *