Qui alcune immagini del Presidio, a cura dell’UDI, a Modena, in piazza Grande, sotto i portici, presso la Preda Ringadora, in occasione dell’avvio da Niscemi della Staffetta di Donne.
Testimoniamze numerose sul perpetrarsi ed intensificarsi della violenza contro le donne. Anche una mia poesia che qui riporto, e che, pur nata autonomamente, interpreta appieno il manifesto di Telefono donna, diventato simbolo di questa manifestazione
T’ho dato la vita
uomo
come al sole al mare alle rose alle stelle
all’acqua alle rocce sorelle
Io sono colei che sono
sono la Grande Madre Iside Sofia la Vergine Maria
E tu appestato d’inferiore
invece di diventare altro fiore
così m’hai ripagato:
questa è la mano inchiodata al palo
questo il costato squartato
e questo il mio capo di spine incoronato
questi i piedi neri senza veli
chiavellati al legno di tuo marchio segno
di sanguigno silenzio tumido sbilenco vento lento
Tu uomo
di me sopraffatto fatto
di rancorosa invidia punto
non sapesti dialogar’amare
solo sopprimere violentare
colei che sono stata e colei che sarà
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