Chapeau, Komandante
di Nadia Cavalera
Se poeta è, per qualcuno, chi riesce ad estrinsecare la propria natura per metterla a disposizione degli altri al fine di incrementare quella ricerca incessante di senso che ognuno di noi, cosciente o meno, persegue in tutta la sua vita, Vasco Rossi lo è. Un poeta a suo modo maledetto, interprete del vuoto muto inferno quotidiano degli ultimi quarant’anni. Sua icona non engagée, ma sganciata da tutto e tutti, pericolante e spericolata, sull’onda di un talento reale che non ha sprecato, ma anzi coltivato e rafforzato con ostinazione ammirabile. Nonostante tutto. Dacché vinse la manifestazione per bambini dell’“Usignolo d’oro” nel 1962. Aveva 10 anni. Fu presentato dalla stampa locale come il piccolo “autodidatta di Zocca che ha imparato a cantare portando a pascolo le pecore”. Lui di pecore non ne aveva mai viste (aveva solo al suo attivo l’ascolto ripetuto di Elvis Presley, tante Ave Maria ai matrimoni e l’esecuzione di un “Violino tzigano” al Teatro locale), ma per l’occasione dovette pensare che farsene uno di gregge non sarebbe stato male. E per questa direzione ha proseguito, partendo dalla piccola radio locale come dj, passando al locale seminterrato Snoopy, alle tantissime altre esperienze e incontri, più 780 concerti (il primo a piazza maggiore di Bologna), il suo popolo di fedelissimi se l’è creato. Gli stadi sempre pieni, fanzine, Blasco fan club, comunità virtuale con 3 milioni di amici su Facebook, scrittori fotografi cartoonisti e artisti (tra cui mimmo Paladino), che si occupano di lui. E per questo 1 luglio si reputa che Modena verrà pacificamente invasa da ben oltre 220.000 fans, corrispondenti ai biglietti venduti, nei quali però vanno compresi i 30.000 dei modenesi.
Chi non potrà entrare nel parco Ferrari (già mitico autodromo con piccolo aeroporto della casa omonima) sosterà nei paraggi, o davanti ai maxischermi in piazza Grande e piazza Roma. I parcheggi sono stati realizzati a 2, 500 e 4,500 chilometri, da raggiungere salutisticamente a piedi, senza navette o autobus. Così come a piedi ci si muoverà dalla stazione ferroviaria e per il centro immediato. Il giorno seguente il pellegrinaggio potrà proseguire per il paese natio di Zocca. E non si creda che il termine sia improprio. C’è chi lo vorrebbe santo subito, così che San Geminiano dovrebbe temere per il suo patronato sulla città (e già successo che per eventi particolari un santo venisse sostituito – per esempio Santa Irene a Lecce da Santo Oronzo) e Vasco Rossi ha già operato molti miracoli: grandi supermercati chiusi, recupero della salute per molti pazienti mandati a casa anzi tempo, operazioni sospese, tutti i medici precettati, esami di stato e universitari spostati, persino i funerali sospesi.
Come sospesa sembra tutta la vita in questa città piena solo di grande gioiosa attesa. Di un evento che sembra più un avvento: Modena capitale mondiale del rock, grazie ad una riuscitissima operazione economico- culturale che porterà alla città 6 milioni di entrate. Chapeau, Komandante.
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