Blog — 18 Luglio 2012

http://gazzettadimodena.gelocal.it/cronaca/2012/07/18/news/amianto-sui-capannoni-la-burocrazia-stavolta-e-piu-snella-1.5422402?utm_source=dlvr.it&utm_medium=twitter

AMIANTO SUI CAPANNONI: LA BUROCRAZIA STAVOLTA E’ PIU’ SNELLA
In 24 ore si ottiene l’autorizzazione alla bonifica dei tetti per evitare che il materiale si disperda. Ma tra la popolazione restano i timori
di Francesco Dondi

Capannoni crollati, case sventrate, magazzini aperti come scatolette per portare fuori la merce. Lo skyline della Bassa continua ad essere caratterizzato da decine di gru, ma i lavori di messa in sicurezza di centinaia di aziende si scontra con il timore, piuttosto fondato, delle persone sul rischio amianto. L’intervento effettuato alla Bellentani di Massa è soltanto uno dei primi a cui si è assistito. «La Sgm di Ferrara che per noi aveva già bonificato lo zuccherificio – spiega l’assessore d’Aiello che ha curato l’iter – ci ha offerto gratuitamente il proprio intervento, spruzzando sulle macerie della colla stabilizzante per evitare il volatilizzarsi dei residui di eternit. Ora cerchiamo fondi per la bonifica e visto che la proprietà è in liquidazione la Bellentani potrebbe diventare un’area interessante in vista della Cispadana. Molti altri stabili vecchi e coperti con l’eternit sono ancora lì, come totem abbandonati e storpi. Ad ogni scossa tutto si muove, le lastre si crepano e intanto l’amianto si lacera.
Le direttive per lo smaltimento delle macerie sono molto chiare, ma resta comunque difficile controllare tutto. I resti di case e capannoni crollati, infatti, vanno selezionati in loco: le macerie vanno trasferiti nei siti individuati a ridosso delle discariche mentre per l’amianto non ci sono corsie preferenziali: va smaltito secondo la normativa. In compenso è stata inoltrata una circolare interna alle aziende specializzate nelle bonifica in cui, oltre a ribadire la necessità di usare i sistemi di protezione, viene pressoché vietato il lavoro sui tetti. O meglio, non si può più operare sulle strutture pericolanti installando solo i parapetti, ma bisognerà utilizzare cestelli o gru a cui gli operai dovranno ancorarsi. Un lavoro scomodo, ma necessario per la sicurezza.
L’Ausl, a sua volta, ha predisposto un piano a cui attenersi e, insieme alla Regione, sta elaborando un vademecum per lo smaltimento dell’amianto. Rispetto al recente passato, però, c’è una novità: il piano di rimozione, che deve essere presentato al Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl, entro 24 ore viene valuto e approvato qualora esistano le condizioni di sicurezza. Una pratica sbrigativa, ma indispensabile per agevolare i lavori di messa in sicurezza e ricostruzione.
È già attivo, infine, per cercare di prevenire la dispersione di fibre d’amianto nell’aria, un protocollo operativo che prende in considerazione tutte le ipotesi di lavoro.
In caso di solo sospetto di lesione alle strutture queste devono essere delimitate e confinate, e l’accessibilità deve essere valutata dai vigili del fuoco e squadre protezione civile per verificare l’agibilità statica e provvedere all’eventuale messa in sicurezza.
In caso di capannoni lesionati con presenza di amianto compatto occorre evitare di movimentare le coperture crollate nelle aree non interessate da attrezzature da recuperare e mettere in atto tutti gli accorgimenti per evitare la dispersione di fibre (impregnazione con resine viniliche, quello che è sostanzialmente avvenuto alla Bellentani).
In capannoni con presenza di amianto compatto per procedere allo spostamento di attrezzature e merci, gli operatori che intervengono devono adottare fin dall’avvio dei lavori le precauzioni standard (tute integrali monouso, facciale filtrante, guanti, scarpe di protezione con suole antiscivolo e calzari monouso).
I dispositivi di protezione individuale, una volta usati, non devono essere portati all’esterno ma depositati nell’azienda, in attesa del successivo intervento di bonifica.
Per quanto riguarda gli interventi di bonifica, le ditte autorizzate, prima di asportare e smaltire correttamente tutto il materiale, devono presentare all’Ausl un idoneo piano di lavoro.
Il Dipartimento di Sanità Pubblica ha inoltre attivato, a Mirandola, nell’area delle scuole medie, attuale sede del Coc, un punto informativo per offrire assistenza alle aziende e ai cittadini per il pericolo amianto: l’ufficio è aperto tutti i giorni, dalle 8 alle 13. 

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