Blog — 27 Giugno 2012
dalle 3:7 (subito dopo che io ho messo il post precedente relativo a Siena) alle 5:33, per 9 volte
i Monti IBLEI nel sud-est della Sicilia hanno tremato ancora sino a toccare la magnitudo di 3,7 (alle h.3:14).
Nel silenzio generale dei media.
Nel silenzio generale dei media.
Piccolo riscontro in internet e ho trovato questo articolo risalente al 2010,
dove si registra l’intolleranza della cittadinanza nei riguardi delle trivellazioni ad opera dell’ Eni Mediterranea idrocarburi, verso la quale è stata inoltrata anche un’ordinanza di sospensione. Sarà stata rispettata? Quale l’evoluzione dei lavori? Tutti tacciono e si raccontano favole mortali per la splendida sopravvivenza che l’uomo potrebbe avere sulla Terra. Che va rispettata. Parola di Leonard Seeber, massimo esperto mondiale del settore.
Dunque ancora un caso che la Terra tremi sempre dove ci sono state o ci sono trivellazioni in corso? Basta con l’omertà! (nadia cavalera)
Di seguito il link di un articolo dove vige la rassegnazione. Rinforziamo le case e gli edifici, è il messaggio principale. Nessuno che parli di far smettere azioni che possono stuzzicare, o come dicono i tecnici, triggerare terremoti (nc)
http://archivio.blogsicilia.it/2010/04/ambiente-armao-no-alle-trivelle-nellarea-dei-monti-iblei/
Ambiente, Armao: “No alle trivelle nell’area dei monti iblei”
di Ragusa Blog
9 aprile 2010 – “Faremo di tutto per tutelare l’area dei monti Iblei. Si tratta di un angolo di Sicilia straordinariamente ricco di testimonianze architettoniche, paesaggistiche e naturalistiche che è del tutto incompatibile con le attività legate all’estrazione di idrocarburi“.
Lo dice l’assessore regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana, Gaetano Armao, a proposito delle trivellazioni che la società Eni Mediterranea idrocarburi sta effettuando proprio nell’area Iblea.
“Ricordo che le trivellazioni”, sottolinea Armao, “interessano una zona che ricade dentro il Parco nazionale degli Iblei di imminente istituzione e previsto da una legge dello Stato che risale al 2007. Proprio il prossimo 30 aprile la Regione siciliana consegnerà al ministero dell’Ambiente la proposta di perimetrazione del Parco degli Iblei”.
“Nell’area degli Iblei – dice ancora l’assessore – ritroviamo un inestimabile patrimonio paesaggistico e una biodiversità testimoniata da ben sedici Siti d’interesse comunitario, cinque riserve naturali e oltre ventimila mila ettari circa di boschi demaniali. Per non parlare, poi, dei beni culturali: basti pensare che la Val di Noto, tutelata dall’Unesco in quanto iscritta alla World Heritage List, è parte integrante del Parco nazionale Ibleo. A questi si aggiungono nove siti archeologici, altri monumenti e beni etnoantropologici di grande rilevanza internazionale”.
“Questa mattina – affermato Armao – ho incontrato la sovrintendente di Ragusa, Vera Greco, che mi ha comunicato di avere già tempestivamente inviato al gruppo Eni Mediterranea idrocarburi un’ordinanza di sospensione dei lavori e ripristino dello stato dei luoghi relativa alle parti che ricadono entro la fascia di rispetto dei cento cinquanta metri dal torrente Petraro.
In ogni caso, invadere oltre dieci mila metri quadrati di territorio per effettuare ricerche petrolifere in un’area come quella Iblea è assolutamente spropositato“.
“La Sicilia – conclude l’assessore – non può diventare né la piattaforma di iniziative inquinanti, né luogo di diffusione indiscriminata di energie alternative di tipo industriale. Tutte cose che, tirando le somme, non solo servono a poco, ma deturpano un paesaggio che è il più grande bene economico della nostra terra. È questo il nostro petrolio e non quello che vorrebbero estrarre depauperando il nostro paesaggio o coronando le nostre colline di pale eoliche”.
Lo dice l’assessore regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana, Gaetano Armao, a proposito delle trivellazioni che la società Eni Mediterranea idrocarburi sta effettuando proprio nell’area Iblea.
“Ricordo che le trivellazioni”, sottolinea Armao, “interessano una zona che ricade dentro il Parco nazionale degli Iblei di imminente istituzione e previsto da una legge dello Stato che risale al 2007. Proprio il prossimo 30 aprile la Regione siciliana consegnerà al ministero dell’Ambiente la proposta di perimetrazione del Parco degli Iblei”.
“Nell’area degli Iblei – dice ancora l’assessore – ritroviamo un inestimabile patrimonio paesaggistico e una biodiversità testimoniata da ben sedici Siti d’interesse comunitario, cinque riserve naturali e oltre ventimila mila ettari circa di boschi demaniali. Per non parlare, poi, dei beni culturali: basti pensare che la Val di Noto, tutelata dall’Unesco in quanto iscritta alla World Heritage List, è parte integrante del Parco nazionale Ibleo. A questi si aggiungono nove siti archeologici, altri monumenti e beni etnoantropologici di grande rilevanza internazionale”.
“Questa mattina – affermato Armao – ho incontrato la sovrintendente di Ragusa, Vera Greco, che mi ha comunicato di avere già tempestivamente inviato al gruppo Eni Mediterranea idrocarburi un’ordinanza di sospensione dei lavori e ripristino dello stato dei luoghi relativa alle parti che ricadono entro la fascia di rispetto dei cento cinquanta metri dal torrente Petraro.
In ogni caso, invadere oltre dieci mila metri quadrati di territorio per effettuare ricerche petrolifere in un’area come quella Iblea è assolutamente spropositato“.
“La Sicilia – conclude l’assessore – non può diventare né la piattaforma di iniziative inquinanti, né luogo di diffusione indiscriminata di energie alternative di tipo industriale. Tutte cose che, tirando le somme, non solo servono a poco, ma deturpano un paesaggio che è il più grande bene economico della nostra terra. È questo il nostro petrolio e non quello che vorrebbero estrarre depauperando il nostro paesaggio o coronando le nostre colline di pale eoliche”.
Fonte: CS – Regione Siciliana
Per informazioni
Direzione generale per le risorse minerarie ed energetiche
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