Per Giuliano Ferrara
Di Luigi XIV subito mi vengono in mente alcuni episodi relativi alla sua morte. Innanzitutto i fuochi di sollievo che si accesero dappertutto a Parigi, non appena se ne ebbe notizia. Il trasporto del feretro da Versailles all’abbazia di Saint Denis, quasi alla chetichella. Ma invano. Lungo il percorso le bancarelle e le tende improvvisate dove i cittadini si sollazzavano tra risa vino e canti. Il piccolo sparuto corteo funebre che scivolava tra le bestemmie dei popolani che tiravano addosso al feretro sassi e fango. Lo stesso a cui loro erano stati assimilati sempre più. Luigi XIV aveva affamato e spolpato la Francia. E “Fortunatamente per la filosofia Luigi XIV è morto” commentò anche un noto filosofo del tempo.
Come augurarsi “reincarnazioni”?
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