Clini: «Deposito gas, il Governo non si piegherà»
SAN FELICE. «L’azienda è libera di fare ricorso». Lo ha affermato questa mattina il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, in visita allo stabilimento Lamborghini di Sant’Agata bolognese, a proposito del ricorso al Tar di Bologna presentato dalla società Erg Rivara storage, contro la Regione Emilia-Romagna.
Ers, infatti, contesta il ‘no’ di viale Aldo Moro alle ricerche preliminari per il deposito di stoccaggio gas di Rivara, nel Comune di San Felice. Ricerche che dovevano consistere il perforazioni e riaperture di vecchi pozzi di profondità, anche con l’utilizzo di cariche di esplosivi per verificare le risposte del terreno. Un no, quello della Regione, scritto forse frettolosamente – ma dopo anni di dibattiti – e sulle cui espressioni Ers è ripartita all’attacco. Da un lato annunciando ricorso al Tar, dall’altro trovando linfa e sintonia nelle dichiarazioni del senatore Carlo Giovanardi (ma non solo lui, c’era ad esempio anche Berselli) che in una interpellanza ha citato proprio il parere della Regione per mettere in discussione i propositi del Governo su Rivara, allargando il discorso agli altri stoccaggi di gas .
Le ricerche che ora la società Ers (nella quale ha una partecipazione del 15% la Erg della famiglia Garrone di Genova) chiede di imporre al Governo, inizialmente avevano ottenuto l’autorizzazione da parte della commissione di Valutazione di impatto ambientale (Via). Ma è stato lo stesso ministro, oggi, a ribadire lo stop alle ricerche, e più in generale al progetto. “Il terremoto ha cambiato le cose. La mattina stessa ho dato personalmente disposizioni perchè la Valutazione di impatto ambientale venisse immediatamente riaperta visti i mutati dati sulla sismicità – afferma Clini- insieme con il ministero dello Sviluppo economico abbiamo deciso di chiudere del tutto il progetto, sospendendo l’autorizzazione».
Ers, avvalendosi anche di noti consulenti sulla cui “terzietà” si erano scatenate fior di polemiche, in passato aveva sostenuto che dal punto di vista della sismicità non c’erano problemi. Oggi, sui suoi siti, sostiene che anche in caso di sisma il deposito (da costruire proprio sopra la faglia che ha scatenato la tragedia nella Bassa) non avrebbe avuto problemi e che anzi i terremoti erano stati presi in considerazione.
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