da Gazzetta di Modena, 17 novembre 2012
Ecco la commissione d’indagine: svelerà i misteri frafracking e gas
di Francesco Dondi
Ci sono correlazioni tra le ricerche effettuate, in tempi recenti, a Rivara, e il terremoto? E ancora, la crisi sismica è potenzialmente stata innescata dallo sfruttamento di giacimenti nel sottosuolo a ridosso della Bassa? Due domande che da mesi si rincorrono, talvolta sfociando in allarmismo ingiustificato e presunte dicerie e talvolta trovando riscontri o appigli per ipotesi più complessive. Perché se su Rivara sindaci e comitati hanno sempre rigettato al mittente le tesi catastrofiche imputate dal “sentito dire” a Ers, su quanto sta avvenendo ai pozzi di San Possidonio si sta facendo un gran parlare con dossier fotografici e teorie che fanno breccia. Senza dimenticare la questione del fracking.
Delle ricerche o simili aveva aperto anche un fascicolo la magistratura di Modena, malinconicamente approvato al nulla assoluto. Legambiente, invece, aveva inviato una missiva ad Errani per chiedere lumi sulla supercommissione scientifica che, stando alla documentazione ufficiale, avrebbe dovuto indagare scientificamente le due ipotesi di partenza.
E a distanza di quasi 5 mesi la Regione ha firmato l’ordinanza per attivare nel concreto gli esperti. L’avvio del procedimento è datato 29 giugno quando Errani scrive al dipartimento di Protezione Civile per chiedere di “attivare la commissione Internazionale sulle Previsioni dei Terremoto (commissione Icef), eventualmente rimodulata alla specificità dell’argomento”. Il 5 ottobre la Protezione Civile comunica alla Regione di aver condotto la necessaria istruttoria per costituire il gruppo. L’obiettivo è rispondere a due quesiti: “è possibile che la crisi sismica emiliana sia stata innescata dalle ricerche sul sito di Rivara effettuate in tempi recenti, in particolare nel caso siano state effettuate delle indagini conoscitive invasive, quali perforazioni profonde, immissioni di fluidi? È possibile che la crisi sismica sia stata innescata da attività di sfruttamento o di utilizzo di reservoir (giacimenti, ndr), in tempi recenti e nelle immediate vicinanze della sequenza sismica del 2012?”.
GLI ESPERTI
Sono sei gli scienziati che entreranno a fare parte della commissione. Il presidente sarà Harsh Gupta dell’National Geophysical Research Institute di Hyderabad (India), già presiente tra gli altri dell’expert group on natural and human induced Enviromental hazards and disaster in Asia e Pacifico. Gupta è un esperto di sismicità indotta. Al suo fianco lavorerà come segretario l’esperto di sismologia Paolo Gasparini, professore emerito di geofisica del Federico II di Napoli. Gli altri componenti saranno Ernst Huenges, tedesco esperto di tecnologie di perforazione; Paolo Scandone, professore di geologia strutturale, in quiescienza, esperto nella comprensione del quadro tettonico, sismotettonico e cinematico dell’area centro-mediterranea in base all’interpretazione di dati geologici di superficie e di informazioni sulle strutture profonde derivanti dall’analisi di profili sismici e riflessione e di pozzi per ricerche di idrocarburi. In sostanza un ricercatore che ha spesso lavorato come consulente delle società petrolifere; Franco Terlizzese, direttore generale delle risorse minerarie ed energetiche del dipartimento per l’Energia del ministero dello Sviluppo Economico. E a chiudere il quadro dei “magnifici 6” ecco Mark Zoback della Stanford University, esperto nello studio dei campi di sforzi nella crosta terrestre e di geomeccanica.
In sostanza rispetto ai nove esperti nominati la prima volta da Bertolaso l’unico che resta in carica è Gasparini.
I COSTI
La commissione, al momento, potrà riunirsi per un massimo di due volte. Così recita l’ordinanza regionale che impegna un massimo di 50mila euro. «Tale somma sarebbe destinata al rimborso delle spese di viaggio, vitto e alloggio, fino ad un massimo di due riunioni, sulla base del trattamento economico di missione previsto per i dirigenti di “I fascia” della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nonché una tantum di 3mila euro netti per ciascun componente».
I soldi saranno recuperati dal fondo per la ricostruzione. Ora sarà interessante capire quando la nuova commissione si ritroverà e su quali dati potrà iniziare a lavorare.
@francescodondi
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