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Mario Monti chiama Giuliano Amato
- A volte ritornano. Anzi, nel caso di Giuliano Amato sarebbe il caso di dire “più volte” ritornano. Eh sì, perchè il “dottor Sottile” (cit. Eugenio Scalfari), recentemente nominato consulente tecnico del Governo tecnico, è stato per ben due volte nei panni di Mario Monti: nel 1992/1993 e nel 2000/2001, padre ispiratore delle manovre “lacrime e sangue”.
L’esecutivo guidato da Super Mario, si legge nella nota relativa all’ultimo CdM sulla Spending Review, “ha conferito al Professor Giuliano Amato l’incarico di fornire al Presidente del Consiglio analisi e orientamenti sulla disciplina dei partiti per l’attuazione dei principi di cui all’articolo 49 della Costituzione, sul loro finanziamento nonché sulle forme esistenti di finanziamento pubblico, in via diretta o indiretta, ai sindacati“.
Una mossa azzardata, solo in parte attutita dalla precisazione che l’incarico conferito ad Amato (e agli altri due tecnici incaricati) sarà prestato “a titolo gratuito”.
Ma Amato, oltre ad essere uno specialista di chiara fama nel settore del finanziamento pubblico ai partiti, è però (agli occhi degli italiani) un simbolo negativo, il simbolo della vecchia politica, delle facce che tornano sempre uguali anche dopo 20 anni, chiamate perlopiù da un Governo tecnico che, spesso a ragione, parla male dei partiti e dell’azione politica attuata fino a 5 minuti prima del suo intervento.
Amato, e concludiamo, è anche colui che ha recentemente ammesso di percepire mensilmente una doppia pensione, 22.000 euro dall’Inpdap e 9.000 euro dal Parlamento (lordi eh!). Nel 1992 il taglio delle pensioni fu una delle prime mosse del suo governo tecnico.
Amato non comprende la domanda sulla sua pensione d’oro
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