TERREMOTO/LA DIRETTA. Nash (Ers): “Il deposito gas? Con il sisma nessun pericolo. Avanti con il progetto”
ORE 20.45 PROTEZIONE CIVILE: 10 MILIONI PER GLI INTERVENTI PIU’ URGENTI: Dieci milioni di euro: è questo l’importo che la protezione civile ha individuato per far fronte ai primi interventi urgenti necessari dopo il terremoto che ha colpito le province di Bologna, Modena, Ferrara e Mantova. Lo rende noto un comunicato del dipartimento della protezione civile, spiegando che l’ordinanza per i primi interventi urgenti è stata firmata già nella serata di ieri sera dal numero uno della protezione civile, Franco Gabrielli. L’importo di 10 milioni di euro è stato individuato «all’interno delle risorse disponibili stanziate dal consiglio dei ministri del 22 maggio per il fondo nazionale di protezione civile». Questa mattina, intanto, Gabrielli ha dichiarato concluse le attività del comitato operativo che era stato istituito la notte del 20 maggio, subito dopo il sisma, e da allora era rimasto convocato in seduta permanente. la decisione di sciogliere il comitato è stata presa con l’accordo unanime di tutti i componenti del comitato operativo e delle regioni interessate. gli interventi per contrastare gli effetti del terremoto proseguiranno ora sotto la direzione del dipartimento di protezione civile, che coordinerà le varie strutture operative del servizio nazionale di protezione civile «Ai fini del soccorso e dell’assistenza alla popolazione e degli interventi provvisionali la cui mancata attuazione potrebbe compromettere la pubblica incolumità». Responsabili per l’assistenza alla popolazione e per gli interventi provvisionali, spiega la nota del dipartimento, sono i direttori di protezione civile delle regioni emilia-romagna e lombardia che operano anche tramite i sindaci dei comuni interessati e le strutture di coordinamento istituite a livello territoriale
ORE 20 E LE SCOSSE NON SI FERMANO PIU’...Proseguono le scosse di assestamento tra le province di Ferrara e Modena e in particolar modo nella zona di Finale Emilia. Nelle ultime quattro ore sono state registrate scosse tra i 2.2 e i 3.1 di magnitudo. Non sarebbe però da imputare ad uno di questi movimenti tellurici il crollo di una porzione del tetto della Torre Marchigiana, parte della Rocca Estense parzialmente distrutta dal terremoto del 20 maggio. In quel momento, infatti, il terremoto aveva distrutto due dei quattro merli a sostegno. Proseguono intanto le verifiche di stabilità di tecnici, Vigili del Fuoco e ingegneri della Protezione Civile al fine di far rientrare le persone nelle proprie abitazioni e di consentire il restringimento della zona rossa ipotizzato stamani dal sindaco di Finale, Fernando Ferioli.
ORE 19.30 GABRIELLI FIRMA IL DECRETO PER I PRIMI INTERVENTI. Nella mattinata di oggi, il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli, con l’accordo unanime di tutti i componenti del Comitato Operativo e delle Regioni interessate, ha dichiarato concluse le attività del Comitato stesso che convocato in seduta permanente dalle prime ore del 20 maggio in seguito al terremoto che ha colpito il nord Italia. In precedenza, ieri Gabrielli ha firmato l’ordinanza relativa ai primi interventi urgenti conseguenti gli eventi sismici che hanno interessato le province di Bologna, Modena, Ferrara e Mantova.
ORE 18 CROLLA TETTO DELLA TORRE MARCHESANA. Nuovo crollo per il già disastrato castell idi Finale. Intorno alle 18 è improvvisamente caduto all’interno della torre il tetto. Nessun ferito, visto che la zona è transennata, ma una ulteriore dimostrazione del grave stato di dissesto in cui si viene a trovare.
ORE 17.28 FINALE E SAN FELICE: DUE PONTI DA SALVARE. E’ in corso di installazione il cantiere per i lavori di ripristino del cavalcaferrovia di San felice sulla sp 468, danneggiato dal terremoto. Domani invece verrà accantierato anche il ponte sulla tangenziale di Finale, sempre sulla sp 364. Le scosse sismiche avevano spostato in modo significativo alcuni impalcati, e già da domenica è stato disposto il divieto di transito per i mezzi pesanti e il limite massimo di velocità a 30 chilometri orari per tutti gli altri veicoli. Il costo dei lavori, a carico della provincia, è intorno ai 320 mila euro. Entro 15 giorni entrambi i ponti saranno transitabili per ogni categoria di mezzo, sia pure su appoggi provvisori e con limitazioni di velocità. Nei successivi 45 giorni i manufatti saranno ricollocati in sede definitiva. il transito nelle attuali condizioni (soli mezzi leggeri inferiori ai 35 quintali) sarà garantito, salvo imprevisti, anche durante la fasi di sollevamento
ORE 16.57 IL PREFETTO DI MODENA. “MASSIMO SFORZO DA PARTE DI TUTTI” l prefetto di Modena, Benedetto Basile, ha visitato i comuni di Mirandola e Cavezzo colpiti dal terremoto di domenica. Accompagnato da Maino Benatti e Stefano Draghetti, rispettivamente primo cittadino di Mirandola e Cavezzo, Basile ha compiuto una ricognizione e ha parlato con cittadini e operatori commerciali. «Il prefetto – si legge in una nota – ha fatto presente di ben comprendere il disagio che la comunità sta vivendo e che si sta facendo il massimo sforzo da parte di tutti gli enti per l’assistenza alla popolazione». Basile si è recato poi nei centri di accoglienza e nelle strutture temporanee allestite sul territorio e ha sottolineato la «pronta risposta delle amministrazioni comunali nell’ immediatezza dell’evento». Attualmente – fa sapere la prefettura di Modena – sono ospitati nei campi di accoglienza, in alberghi e in altre strutture di tutti i comuni colpiti dal sisma 3.943 cittadini, mentre il numero di posti disponibili è di 5.460. Nel pomeriggio Basile ha raggiunto la sede della Protezione Civile di Modena a Marzaglia per presiedere una riunione del Centro Coordinamento Soccorsi per fare il punto sulla situazione.
ORE 16.56 DANNI PER 5,5 MILIONI NELLE SCUOLE MODENESI MA A SETTEMBRE SARANNO APERTE. Cinque istituti scolastici superiori dichiarati inagibili, danni per almeno cinque milioni e mezzo di euro, lavori di ripristino della durata di quattro-sei mesi. E’ il bilancio delle conseguenze che il terremoto ha causato sugli edifici scolastici in carico alla Provincia di Modena a Finale Emilia e Mirandola. Già nella giornata di domenica 20 maggio i tecnici della Provincia hanno completato i sopralluoghi tecnici in tutti i 48 plessi scolastici di competenza. Le situazioni più complesse sono concentrate nell’area nord del territorio, in particolare a Finale Emilia, dove sono stati immediatamente dichiarati inagibili sia l’Ita Calvi che il liceo scientifico Morandi, e a Mirandola, con provvedimento analogo per Iti Galilei, Iti Luosi e liceo classico Pico. I danni sono diffusi sia alle strutture portanti sia a quelle secondarie, impiantistica e arredi. Per questo motivo «non è ipotizzabile il rientro in aula a breve degli studenti. Ci impegniamo però a garantire il ripristino delle strutture di Finale e Mirandola lesionate dal sisma in tempo utile per l’avvio del nuovo anno scolastico, a settembre» spiega il presidente della Provincia Emilio Sabattini. Nel frattempo si stanno studiando le soluzioni che consentano lo svolgimento degli scrutini e degli esami di maturità in sedi alternative. Complessivamente, i cinque istituti ospitano 3.460 studenti, suddivisi in 158 classi. Di questi, circa 600 dovranno affrontare nel mese di giugno gli esami di Stato. In allegato il comunicato stampa oltre a una scheda di dettaglio sui danni subiti dagli edifici e ad alcune immagini fotografiche relative alle scuole in questione.
ORE 16.05 NEI CENTRI ACCOGLIENZA ARRIVANO I MEDIATORI CULTURALI. Sono arrivati i mediatori culturali nel campo di Massa Finalese, provincia di Modena, la tendopoli che accoglie circa 600 sfollati che per il 90% sono extracomunitari. «All’inizio ci sono stati problemi dal punto di vista del dialogo – afferma Claudio Serrani, responsabile della logistica del campo – molti non parlano italiano, non hanno reti di amici o familiari qui e si sentivano persi. Nel campo sono arrivati tre mediatori culturali che rendono più facile la vita sia agli sfollati che a noi».
16. 00 DIOCESI DI CARPI. SITUAZIONE DELLE CHIESE DISASTROSA. Tutte le chiese di Mirandola, Concordia e San Possidonio e nelle loro frazioni «non solo risultano inagibili ma sono parzialmente distrutte». È quanto si legge in una nota della Diocesi di Carpi, secondo cui, in quelle zone, toccate dal sisma che ha colpito l’Emilia nella notte tra sabato e domenica scorsi, «rimangono a disposizione per le funzioni religiose alcune canoniche, oratori e asili parrocchiali: ciascun parroco si sta organizzando per consentire lo svolgersi delle messe di domenica». Presso la curia vescovile, viene spiegato, è stato composto «un gruppo di tecnici che avrà il compito di censire nel dettaglio tutte i danni provocati dal sisma e di predisporre le relazioni da fornire alle Istituzioni per ottenere autorizzazioni di agibilità e interventi per la messa in sicurezza degli edifici».
15.25 APPELLO A MANGANELLI: IL COMMISSARIATO DI MIRANDOLA E’ ACCAMPATO. Il segretario del Sindacato di polizia Siulp ha scritto al capo della polizia Manganelli per denunciare la situazione del commissariato e del distaccamento della polizia stradale di Mirandola seriamente danneggiati dal terremoto che ha colpito l’Emilia. Gli uffici sono ’accampatì, spiega Felice Romano, in un capannone comunale. Il Siulp chiede un intervento immeditato per garantire il controllo del territorio di competenza, tra cui il trasferimento delle competenze burocratiche e amministrative alla questura di Modena e al commissariato di Carpi, e l’aggregazione di personale per garantire la funzionalità degli uffici.
15.15 MOBILITAZIONE IN FORZE DELLA CARITAS. Caritas italiana in prima linea nell’emergenza- terremoto in Emilia. Mentre le diocesi colpite stanno mappando bisogni e risorse nei propri territori a Finale Emilia verrà attivato un centro dove poter coordinare gli aiuti. Il centro – si legge in una nota – sarà anche sede dei coordinamenti interdiocesani e degli incontri con Caritas Italiana e il delegato regionale delle Caritas dell’Emilia-Romagna. Da parte della Caritas si sta intensificando «l’attività di ascolto e accompagnamento delle fasce più deboli e si prevede, come nelle altre emergenze, una presenza a medio-lungo termine» sul posto. Nel dettaglio Caritas Italiana, il delegato regionale e le Caritas dell’Emilia-Romagna coinvolte, presenti anche rappresentanti delle delegazioni delle Caritas del Triveneto e della Lombardia, «hanno fatto il punto della situazione dei paesi più colpiti cercando di capire le necessità più urgenti, insieme al parroco di Finale Emilia, ai parroci di San Felice sul Panaro, Medolla, Massa Finalese, al Vicario episcopale della diocesi di Modena e il Vicario episcopale per la carità dell’Arcidiocesi di Bologna». Secondo quanto rilevato, le diocesi più colpite risultano Modena, Bologna e Ferrara, con i paesi e le parrocchie nel triangolo di confine tra le tre province. Per sostenere gli interventi in corso la Caritas Italiana ha attivato un conto corrente postale con causale ’ Terremoto Nord Italia 2012’
15.10 ERRANI/2 A SETTEMBRE LE SCUOLE TERREMOTATE DOVRANNO ESSERE APERTE. “Le scuole danneggiate dal terremoto di domenica dovranno essere ripristinate entro settembre. Gli alunni dovranno tornare nelle loro classi di prima, non in altre strutture”. Su questo il presidente della regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, vuol tenere la barra dritta, tanto da ribadire l’impegno per due volte nel corso del suo intervento oggi in assemblea legislativa, dove ha fatto il punto sul sisma che ha sconvolto soprattutto le province di Modena e Ferrara. «La riapertura del nuovo anno scolastico deve avvenire nelle stesse sedi, ripristinate e riqualificate», mette in chiaro Errani, che in un secondo momento aggiunge: «a settembre tutte le scuole devono essere a posto, non vogliamo soluzioni provvisorie». Per quanto riguarda i beni culturali, invece, la regione sta facendo pressioni con il governo per un decreto ad hoc. «Ci vuole subito un provvedimento- sostiene Errani- per avviare una fase strutturale di messa in sicurezza, perchè il maltempo produce danni su danni». Tra l’altro, il ministro dei beni culturali, Lorenzo Ornaghi, nei prossimi giorni sarà in Emilia-Romagna per fare il punto e decidere le strategie di intervento, anche sulla messa in sicurezza dei monumenti.
14.59 ERRANI: “GAS A RIVARA IL PROBLEMA E’ SUL TAVOLO DEL GOVERNO” «Il problema dello stoccaggio di gas a Rivara è stato già posto al sottosegretario Catricalà, quando era in Prefettura a Ferrara». Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, ha ricordato in Aula che «qui la pensiamo tutti allo stesso modo e confermiamo fino in fondo la nostra posizione». «Il sisma – ha aggiunto – era una delle ragioni per cui la Regione Emilia-Romagna aveva detto ’nò e avremmo preferito non avere la controprova». Ieri il ministro dell’Ambiente Corrado Clini aveva definito da ’riconsiderarè il mega deposito di gas alla luce del terremoto (da valutare «con grande attenzione»), che però la Erg Rivara Storage che lo progetta non teme, sostenendo dopo il sisma di aver «tenuto conto della possibilità di terremoti di questa intensità, valutandoli come compatibili con la presenza di uno stoccaggio di gas»
14.55 ORE COME OTTENERE L’ESENZIONE IMU E TRIBUTI. La verifica su case e imprese colpite dal terremoto deve essere completato entro tre settimane, ovvero prima della scadenza dell’imu e dei tributi a metà giugno, per ottenere l’esenzione sugli edifici danneggiati. E’ questa la scadenza che si è data la giunta errani, che questa mattina in assemblea legislativa ha relazionato sul terremoto che domenica ha colpito soprattutto le province di Modena e Ferrara. «Le verifiche sono iniziate già domenica- spiega in aula il governatore vasco errani- ma le scosse continue rendono il lavoro più complicato». In totale, fa sapere Paola Gazzolo, assessore regionale alla protezione civile, fino alle 7.40 di questa mattina si sono contate 229 scosse, quasi tutte di bassa intensità, di cui 11 con magnitudo superiore a quattro. Per quanto riguarda le verifiche su case e imprese, ad oggi sono stati controllati dai vigili del fuoco 2.159 immobili «E’ il 98% è risultato agibile- afferma errani- fra qualche giorno potremo verificare quante persone non possono rientrare in casa». L’obiettivo comunque «non è avere delle tende- avverte il presidente- stiamo lavorando sul patrimonio edilizio esistente magari prevedendo un sistema premiale sull’imu come per le case danneggiate». Oltre ai vigili del fuoco, sono al lavoro anche una quarantina di squadre dei tecnici di viale aldo moro per fare sopralluoghi. «e li stiamo potenziando – aggiunge Errani- chiamandone anche da altre regioni». in media, conteggia gazzolo, si riescono a fare «6-7 sopralluoghi al giorno, per un totale di circa 217 edifici esaminati al giorno. la scadenza dell’imu e dei tributi è vicina ed è nostra intenzione arrivare, entro quella data, ad arrivare la fotografia completa delle necessità», ribadisce l’assessore.
ORE14.50. DOPO IL TERREMOTO NUOVO RISCHIO IDROGEOLOGICO.
Il terremoto che, nella notte tra sabato e domenica scorsi, ha sconvolto l’Emilia, fa emergere un nuovo rischio: quello idrogeologico. A segnalarlo è l’Anbi-Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni dopo i primi rilievi sui danni subiti dagli impianti idraulici, molti dei quali in condizioni di precarietà statica. Il terremoto, viene spiegato in una nota, «ha infatti causato franamenti in alcuni alvei, pregiudicando il regolare deflusso delle acque. In particolare, nel Modenese, il locale consorzio di bonifica sta operando lungo il Canale Diversivo di Burana e il Canale Vallicella. Sulla prima linea, viene osservato, »a Mirandola si registra una frana di circa 600 metri« mentre »a Massa Finalese si lavora per impedire che il crollo di un fabbricato industriale ostruisca il letto«. Sulla seconda, invece, »a Finale Emilia si è verificata una frana lunga un centinaio di metri«. Fenomeni analoghi, avverte l’Anbi, »si stanno verificando nel Ferrarese, l’area dove maggiori sono le conseguenze sismiche a danno della realtà della Bonifica«.
14.45. CASE SFITTE? UN TETTO AI TERREMOTATI
camere matrimoniali e posti letto: i modenesi fanno posto in casa per ospitare gli sfollati delle zone colpite dal terremoto. il gruppo facebook che raccoglie le varie segnalazioni si chiama «un tetto per la bassa», e ha già raccolto diverse adesioni. l’iniziativa è in accordo con l’assessore provinciale alla protezione civile, Stefano Vaccari. L’idea nasce da dirigenti e militanti di sel, ma è pubblicizzata come gruppo di cittadinanzattiva. L’obiettivo è raccogliere i riferimenti di persone o famiglie della provincia che mettano a disposizione dei quasi 5.000 sfollati della bassa, appartamenti liberi di loro proprietà oppure stanze o posti letto inoccupati delle proprie abitazioni di residenza. La procedura è molto semplice: gli iscritti al gruppo segnalano la propria disponibilità con un post nel gruppo stesso e spediscono all’indirizzo email (terremotosfollatibassa gmail.com) questi dati: nome e cognome, città dove è presente l’appartamento o il posto letto che si mette a disposizione, la durata della disponibilità, la possibilità di utilizzo cucina o consumare pasti, infine un numero di cellulare o di telefono fisso. i dati saranno inviati all’assessorato all’ambiente e alla protezione civile della provincia di Modena, che avrà cura di farli pervenire alle strutture della protezione civile in modo che si possa realizzare un’organizzazione efficace, efficiente e in raccordo con le istituzioni. è assicurata la massima discrezione, nel rispetto della privacy
ORE 14.30 CAMERA COMMERCIO SOSPENDE PAGAMENTI MULTE NELLE ZONE COLPITE.LA camera di commercio di modena sospende il pagamento di imposte, sanzioni e diritti camerali per le imprese colpite dal sisma. dopo la decisione assunta lunedì scorso nell’immediatezza dell’emergenza post-sisma di costituire un fondo di 1,5 milioni di euro a favore delle imprese danneggiate, la camera di commercio ha adottato oggi un ulteriore provvedimento per sostenerle e supportarle. in particolare, come informa una nota, è stato deciso di sospendere il pagamento del diritto annuale 2012, dei diritti di segreteria e delle sanzioni eventualmente dovuti alla camera di commercio di Modena. stop anche all’esecutività delle cartelle esattoriali già eventualmente emesse dall’ente camerale per violazioni inerenti il diritto annuale o adempimenti con il registro imprese, per tutte quelle aziende che, a seguito del terremoto, abbiano subito un provvedimento di inagibilità da parte delle autorità relativo alle loro sedi o unità locali o capannoni. contestualmente è stata inoltre rinviata l’emissione del ruolo esattoriale per il recupero del diritto annuale relativo all’anno 2008 omesso o corrisposto in maniera irregolare (le cui procedure erano in corso). La camera di commercio ha inoltre manifestato la disponibilità a riconsiderare la decisione assunta a seguito di provvedimenti a livello nazionale più favorevoli rispetto alle imprese coinvolte. «Riceviamo telefonate- ha detto il presidente della camera di commercio Maurizio Torreggiani- con cui gli imprenditori ci chiedono di non essere lasciati soli in questo momento di difficoltà. non possiamo e non vogliamo farlo e la decisione in data odierna vuole essere un segnale forte in questo senso»
ORE 13.45 SENATORI PD EMILIA CHIEDONO UN PIANO STRAORDINARIO PER IL RILANCIO DELL’EMILIA. «In aula al Senato ieri, con l’intervento del sottosegretario Catricalà, il governo ha assicurato che non vi sarà alcun aumento delle accise sui carburanti per far fronte all’emergenza terremoto in Emilia e che la nuova normativa assicurativa per le catastrofi ambientali non si applicherà ai comuni colpiti dal sisma. Si tratta di un primo positivo risultato che si unisce al ringraziamento al governo e alla Protezione civile per la validità e rapidità dell’intervento». Lo scrivono in una nota i senatori del PD eletti in Emilia.
ORE13.43 MIRANDOLA MUNICIPIO A RISCHIO CROLLO. Il municipio di Mirandola, nel Modenese, risulta a rischio crollo e del tutto inaccessibile dopo il terremoto di domenica, così gli uffici comunali sono stati trasferiti nella scuola media ’Montanarì di via Dorando Pietri, a pochi metri di distanza dalla tendopoli che ospita gli sfollati. Nella città dei Pico, il Comune ha sinora ricevuto oltre 2.000 segnalazioni di danni agli edifici. Il tetto del Duomo è crollato, mentre si è visibilmente spostato il muro perimetrale di sinistra. La ’zona rossà, in cui non è possibile entrare prima delle verifiche di stabilità, comprende la parte più antica del centro storico. Il sisma ha lesionato in diversi punti il Castello dei Pico, al suo interno, e danni ingenti sono stati registrati anche nella chiesa di San Francesco e del Gesù in centro. Da fonti comunali si apprende che sono circa 150 le aziende chiuse per i problemi alle strutture o agli impianti. Molte di queste sono del settore biomedicale, quello trainante dell’economia mirandolese.
ORE 13.10 L’UNIVERSITA’ PER I TERREMOTATI Anche l’università degli studi di Modena e Reggio Emilia si mobilita a sostegno delle popolazioni modenesi colpite dal terremoto di domenica scorsa. i componenti del consiglio di amministrazione hanno deciso di devolvere, sul conto corrente aperto dall’amministrazione provinciale di Modena per l’aiuto ai terremotati, l’intero valore dei gettoni di presenza (83,66 euro lordi ciascuno) che dovranno essere corrisposti per le sedute del 22 e 29 maggio. Inoltre, il sistema informatico dell’ateneo ha fornito in prestito 30 telefoni voip e alcuni apparati di rete al comune di Mirandola per l’allestimento di una sede di emergenza all’interno di una scuola, dal momento che la loro sede è tuttora inagibile
ORE 12.20 LE MUCCHE STRESSATE DAL TERREMOTO. Lo stress delle mucche con una riduzione della produzione di latte del 10 per cento è solo uno degli effetti provocati dalle continue scosse che non si arrestano e fanno paura ad animali e persone ed impediscono il ritorno alla normalità ed anche la ripresa dell’attività produttiva. È quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che ai danni materiali stimati in 200 milioni di euro per il settore agroalimentare si aggiungono quelli causati dal fermo dell’attività lavorativa.
ORE 12.14 AGIBILE IL 98% DEGLI EDIFICI SIN QUI CONTROLLATI. Con le verifiche compiute finora dai Vigili del fuoco su 2.159 immobili nelle aree colpite dal terremoto in Emilia, l’agibilità è stata certificata nel 98% dei casi. Le squadre al lavoro sono 35. Lo ha precisato in Aula l’assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo. L’assessore ha anche ringraziato tutte le forze impegnate con il coordinamento della Protezione civile, e i 509 volontari (più 343 reperibili), giunti anche da altre sei regioni. I primi dieci milioni, dei 50 stanziati ieri dal Consiglio dei Ministri decretando lo stato di emergenza nazionale, serviranno a «coprire le spese per i soccorsi, l’assistenza e la messa in sicurezza provvisoria dei siti pericolanti». Al Governo, la Regione Emilia-Romagna ha chiesto anche «la sospensione dell’Imu e degli oneri fiscali e contibutivi», sostegno al credito, ammortizzatori sociali ordinari o in deroga, poi di finanziare la ricostruzione e di velocizzarne i tempi, e di «allentare il Patto di stabilità con gli Enti locali»
ORE 11.50 FINORA 229 SCOSSE SISMICHE. «Sono in corso accertamenti anche per le criticità registrate in provincia di Reggio Emilia», per il terremoto che dalla notte fra sabato e domenica ha colpito soprattutto ampie zone delle province di Modena, Ferrara e Bologna, con 229 scosse fino alle 7.40 di oggi (11 oltre 4 di magnitudo). Lo ha detto l’assessore alla Protezione civile dell’Emilia-Romagna, Paola Gazzolo, aprendo la comunicazione della Giunta all’Assemblea legislativa. Nel reggiano risultano colpiti soprattutto i comuni di Reggiolo e Luzzara. L’epicentro è a Finale Emilia (Modena) e sono 17 i comuni più vicini: sei nel modenese, quattro nel bolognese e sette nel ferrarese. In queste ore si sta completando la mappa delle località coinvolte. In quest’area, classificata nel 2003 «a rischio sismico medio-basso», ci sono solo due precedenti di terremoti così forti e risalgono al 1300 nel modenese e al 1570 nel ferrarese.
ORE 11.20 IN TANTI CHIEDONO UN POSTO IN TENDA MA RIFIUTANO GLI HOTEL. Sono centinaia le persone che continuano a chiedere un posto in tenda nei 4 campi allestiti a Finale Emilia, uno dei Comuni più colpiti dal terremoto di domenica, ma non c’è più posto e tutti si rifiutano di andare negli alberghi messi a disposizione a Modena. «Sono troppo lontani – spiegano – e noi vogliamo restare vicino casa». Anna Kan è una marocchina di 27 anni. Da domenica sta dormendo su una brandina della palestra del centro sportivo di Finale. Con lei c’è sua sorella incinta e i tre bimbi piccoli di quest’ultima.
ORE 10.54. UN MINUTO DI SILENZIO PER LE VITTIME DEL TERREMOTO Un minuto di silenzio per ricordare le sette vittime del terremoto che ha colpito l’Emilia-Romagna nella notte fra sabato e domenica scorsi. Lo ha osservato l’Assemblea legislativa regionale, in apertura dei lavori della seduta odierna. «Oggi cade anche l’anniversario della strage di Capaci in cui morirono il giudice Falcone, la moglie e gli uomini della scorta – ha ricordato il presidente dell’Assemblea, Matteo Richetti – e in questi ultimi giorni sono accaduti fatti che ci preoccupano, a cominciare dal barbaro attentato alla scuola di Brindisi e alla morte di Melissa Bassi, fino al tremendo terremoto che ha colpito i nostri territori, le province di Modena, Ferrara e Bologna: con un minuto di silenzio solenne – ha concluso Richetti – questa Assemblea vuole ricordare le sette vittime del sisma».
ORE 10.27 FINALE IL SINDACO FERIOLI: RICOSTRUIREMO NOI IL PAESE. Il sindaco di Finale Ferioli: “Non siamo qui ad attendere che ci ricostruiscano il pasese. Noi vogliamo ricominciare da soli: ci diano il modo di farlo. I danni? Sono ancroa in via di quantificazione”
ORE 10.20 FINALE RIPARTE SPESA AL SUPERMERCATO E ALCUNE FABBRICHE E IMPRESE AL LAVORO. Tanta gente al supermercato Famila per fare la spesa. Stanno ripartendo tante aziende in particolare la Fiori che realizza macchine movimentazione terra la Caf centro affilatura coltelli, poi la Ceramcia Panaria e la ceramica Abk sono ripresi con uffici amministrativi e il commerciale, e la cermica Atlas Concorde entro 10 giorni sarà in grado di ripartire con la produzione. L’ultima scossa da 3.7 non è stata sentita in modo particolare. Purtroppo ci si fa l’abitudine.
Il sindaco Ferioli: non siamo qui ad attendere che ci ricostruiscano il pasese noi vogliamo ricominciare da soli: ci diano il modo di farlo. I danni? Sono ancroa in via di quantificazione”
ORE 9.30 SCOSSA DI MAGNITUDO 3.7 Nuova scossa sismica in Emilia Romagna avvertita alle 8.51. Il terremoto, di magnitudo 3.7 ad una profondità di 9.7 chilometri, ha avuto il suo epicentro nelle località modenesi di Camposanto e San Felice sul Panaro. Lo riferisce l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.
ORE 8.30 LE SCOSSE SI SONO DIMEZZATE. Si sono dimezzate questa notte le scosse registrate dall’Istituto nazionale di geofisica (Ingv) nella zona a cavallo tra le province di Modena e Ferrara dove domenica si è abbattuto il sisma che ha provocato 6 morti. Secondo quanto pubblicato sul sito web dell’Istituto, da mezzanotte alle 6,30 ci sono state 12 scosse che hanno avuto tutte un’intensità di poco superiore a magnitudo 2. La scossa più alta ha avuto una magnitudo 2.6. Ieri notte le scosse registrate dall’Ingv sono state circa 30 con picchi di magnitudo 3.6.
ORE 8. ALLE 5,40 SCOSSA DA 2.9 MAGNITUDO. Nella lunga notte contrassegnata da tante scosse. Quella sin qui più forte è stata avvertita alle 5.40 a 5 chilometri di profondità zona Modena. Magnitudo 2.9
ORE 7.35 IL VICEMINISTRO GRILLI: “NESSUNO TOGLIE GLI AIUTI”: «Non conosco nessuna legge che stia togliendo aiuti a chi è coinvolto in terremoti». Ad assicurarlo è stato il viceministro all’Economia Vittorio Grilli a Ballarò. «Ci sarà sicuramente un allungamento dei termini di pagamento» dei tributi nelle zone terremotate in Emilia. A preannunciarlo è stato il viceministro dell’Economia Vittorio Grilli a Ballarò che ha definito la situazione «non solo grave ma emergenziale». «È un’assurdità», ha poi aggiunto, pensare che «chi ha avuto la casa distrutta paghi l’Imu». «Poi – ha concluso – ci sarà la collettività e il Paese che provvederà a dare le risorse per la rimessa in moto dell’attivita economica» nelle zone colpite.
ORE 7.30 SCOSSE CONTINUE. Dalle 19 di ieri sera avvertiti dai sismogravi una ventina di scosse tutte intorno ai 2.2 di magnitudo. Praticamente avvertite solo dagli strumenti.
ORE 7 NOTTE SI LIEVI SCOSSE E DI NUOVA PIOGGIA. Ancora una notte di pioggia e di lievi scosse sull’area terremotata tra Finale, San Felice, Mirandola e il ferrarese. Le scosse di terremoto in media ogni 40 minuti un’ora avvertite praticamente solo dai simosgrafi. Nelel ultime ore è aumentata la lista di persone sfollate che non potendo rientrare nelle case e non potento proseguire ad oltranza a dormire in auto chiede ospitalità nelle tende nella speranza di poter rientrare prima possibile nelle proprie case.
ORE 6 IL MINISTRO PASSERA: “LA RICOSTRUZIONE E’ GIA COMINCIATA”. Una stima dei danni provocati dal sisma in Emilia «non è facile, ma sicuramente la gente sta reagendo con molto coraggio e la ricostruzione è in corso». Lo ha dichiarato il ministro dello Sviluppo Corrado Passera, intervistato dalla Cnn. «Vedrete che i segni del terremoto spariranno presto dal paesaggio», ha aggiunto il ministro
ORE 5. RIASSUNTO DEL 22 MAGGIO È stato decretato, da parte del Consiglio dei ministri, lo stato d’emergenza per Bologna, Modena, Ferrara e Mantova, per tre notti di seguito colpite da scosse sismiche. La durata sarà di 60 giorni e la competenza a coordinare gli interventi è stata assegnata al Capo del dipartimento della Protezione civile. Il fondo messo a disposizione delle zone terremotate sarà di 50 milioni di euro. Il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha annunciato il rinvio del pagamento dell’Imposta municipale unica su immobili e stabilimenti industriali dichiarati inagibili. Sarà allentato, per i Comuni colpiti, il patto di stabilità interno. La terra ha tremato anche oggi in Emilia, tra le province di Modena e Ferrara, e nella bassa Lombardia. Da stamane, ha reso noto noto il dipartimento di protezione civile, sono stati registrati «più di 20 eventi, tutti di magnitudo superiore al secondo grado della scala Richter». L’ultima forte scossa è stata avvertita dalla popolazione tra le province di Modena e Mantova alle 14,46 con magnitudo 3.3. Resta quindi anche la paura e si sono avvertiti primi sintomi di rabbia che hanno portato, questa mattina, anche ad una contestazione nei confronti del premier Mario Monti. Il premier è arrivato a Sant’Agostino intorno alle 9. Accompagnato dal capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, e dal presidente della Regione Emilia-romagna, Vasco Errani. Mentre entrava in un edificio adiacente per un incontro coi parenti delle vittime, sono partiti cori e fischi da parte di alcuni contestatori.
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