Articoli Blog Prose — 24 Gennaio 2012

E’ appena uscito “ClicDonne2000”, Anno XIII, n.1 Gennaio-marzo 2012 – fondato e diretto da Marcella Continanza, a Francoforte sul Meno.

editoriale di Nadia Cavalera
GLI INGORDI POLITICI ITALIANI SI ADEGUINO ALL’EUROPA

Così fan tutti in Europa, dice in Italia, in rapporto all’aumento dell’età pensionabile, il governo tecnico di Mario Monti, per far ingoiare il rospo di una manovra terrificante per le parti più deboli della compagine sociale. Ebbene se il parametro di confronto è l’Europa non si capisce perché questo non debba poi valere per tutto il resto. Fermiamoci oggi e qui ai politici.

Perché non si adeguano subito, senza remore gli stipendi dei nostri parlamentari a quelli europei? 7.000 euro contro gli 11.000 di base che con diaria ed altro arrivano a circa 20.000 euro (per non parlare dei tanti privilegi – cure estetiche anche per i parenti – e indecorosi vitalizi).

Sono differenze pazzesche, indicative dell’irresponsabilità politica di fondo che ha portato il nostro Paese vicino alla bancarotta e che ancora non demorde, tant’è che i parlamentari stanno ricorrendo a degli escamotages perché la proposta di Monti di decurtare il loro stipendio  di 5.000 euro non passi.

Come possono i nostri politici  permettere che le pensioni a partire da 1.400 euro (2.000 sarebbe il limite per una vita decorosa) vengano congelate per tre anni (con tutte le immaginabili tragiche conseguenze, recessione in primis) e poi rifiutarsi di campare con “soli” 15.000 euro? Il governo Monti può intervenire e stracciare i diritti acquisiti dei più, ma non i loro? Sono intoccabili? e gli altri, i paria, a sgobbare per mantenerli?

Ebbene credo che sia giunto il momento di fare chiarezza e dare voce a quanti, spremuti fino all’inverosimile,  reclamano (per il momento)  il cambiamento/adeguamento europeo.

A partire dalla casta politica. Responsabile unica della condizione in cui versa l’Italia, che, virtuosa economa formica per eccellenza, bene avrebbe retto alla crisi globale se solo fosse stata amministrata meglio. I parlamentari debbono pagare in prima persona lo sfacelo italiano, non solo nel rispetto delle usanze europee, ma soprattutto del buon senso (e talora di leggi precise violate).

Ma procediamo con ordine, in questo elenco di richieste di… affratellamento europeo.

Oltre a quanto sopra, la casta politica andrebbe dimezzata nel numero e nella frequentazione parlamentare (massimo due legislature). Pochi ma validi e efficienti (facili da controllare per puntuali rendiconti), invece di una massa parassitaria di parolai inconcludenti e spreconi, abbarbicati a vita alla loro poltrona, con coinvolgimenti familiari e, talora, vere e proprie procedure ereditarie. Non devono starci invece per più di due legistalure.

La casta va poi epurata da tutti i politici corrotti e condannati in via definitiva. Che contributo potrebbero mai dare questi soggetti? I politici vanno licenziati e allontanati di forza dai pubblici uffici (come negli altri settori del resto), quando non hanno il buon gusto di dimettersi (tanti gli esempi positivi, anche recenti… in Germania…in Inghilterra).

Tornando alle pensioni, sarebbe auspicabile, per molti, un tetto massimo, individuato in 5.000 euro, valido per tutti i politici e non, e con valore retroattivo. Le entrate solo da questi provvedimenti prolificherebbero immensamente.

A tutela della dignità umana, che deve essere uguale per tutti, a prescindere dal lavoro, con cui uno collabora alla vita sociale. Ecco, questo senso antico della collaborazione sfugge de tutto ai molti che perseguono, in ambito lavorativo, performances che vorrebbero uniche e strapagate.

 

 

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