Blog — 07 Settembre 2025
L’INVASIONE SILENZIOSA: ISRAELE IN EUROPA TRA COLONIZZAZIONE STRISCIANTE, INSEDIAMENTI A CIPRO E PRESENZE MILITARI IN ITALIA
1. IL GRANDE INGANNO EUROPEO
L’Europa, prigioniera della sua sudditanza verso Stati Uniti e NATO, appare oggi incapace di seguire una linea autonoma nelle relazioni internazionali. Mentre si lascia trascinare in una sfida irresponsabile con la Russia – nazione che all’Italia non ha mai arrecato danni diretti, anzi spesso vantaggi economici e culturali – i veri focolai di destabilizzazione vengono ignorati o minimizzati.
Il cuore del problema non è a Mosca, ma a Tel Aviv. Israele, approfittando dell’assenza di una reazione europea alle sue sistematiche violazioni del diritto internazionale (occupazione dei Territori palestinesi, bombardamenti su Gaza, raid in Libano, minacce all’Iran), porta avanti una strategia di espansione meno rumorosa ma più insidiosa: la colonizzazione strisciante di spazi europei, a partire da Cipro e dall’Italia.
Mentre i media mainstream distolgono lo sguardo o riducono tutto a episodi isolati, prende forma un quadro inquietante: insediamenti immobiliari a Cipro, voli militari e basi logistiche in Sicilia, soldati israeliani “in decompressione” nelle Marche. Tre tasselli che delineano un mosaico di penetrazione politica, economica e militare.
2. CIPRO: LABORATORIO DEL NUOVO COLONIALISMO ISRAELIANO
Dal 2021 a oggi, investitori israeliani hanno acquisito oltre 4.000 proprietà a Cipro, trasformandole spesso in comunità chiuse ed enclavi recintate, dotate di sinagoghe, scuole private e supermercati kosher. Una sorta di “Cisgiordania mediterranea”, ma con la differenza che questa volta non si tratta di territori formalmente occupati bensì di un paese membro dell’Unione Europea.
Secondo i dati raccolti, gli israeliani residenti sull’isola sono passati dai 6.500 del 2018 ai circa 15.000 del 2025. Non si tratta più di seconde case o turismo, ma di veri e propri insediamenti permanenti. Il partito d’opposizione AKEL denuncia apertamente: “Israele ci sta occupando. A un certo punto scopriremo che la nostra terra non ci appartiene più”.
2.1. Le tre ondate di colonizzazione
• Covid-19 (2020-21): molti israeliani benestanti fuggono dai lockdown e dal sistema sanitario in crisi, trovando a Cipro un rifugio vicino e accogliente.
• Crisi politica israeliana (2023): le proteste contro le riforme giudiziarie di Netanyahu spingono migliaia di famiglie ad acquistare proprietà all’estero.
• Guerra di Gaza e attacchi all’Iran (2023-25): il deterioramento della sicurezza in Israele, con missili su Haifa e Tel Aviv, scatena un esodo verso l’isola.
Il risultato è la nascita di vere e proprie “colonie parallele”: quartieri chiusi, accessibili solo a cittadini israeliani, che replicano il modello coloniale applicato nei territori palestinesi.
2.2. Le preoccupazioni di sovranità
L’AKEL e numerosi analisti parlano di minaccia alla sovranità nazionale: l’acquisto massiccio di terre vicino a infrastrutture strategiche, l’attività del Mossad sull’isola (documentata da Haaretz già nel 2023) e la vicinanza alle basi britanniche di Akrotiri configurano Cipro come avamposto geopolitico israeliano.
Non si tratta solo di economia, ma di sicurezza regionale. In un Mediterraneo orientale segnato da dispute energetiche (gasdotto EastMed, giacimenti offshore, rivalità con Turchia ed Egitto), la presenza israeliana rischia di trasformare Cipro in pedina di un conflitto imminente.
3. ITALIA: DAL SILENZIO ALL’ACCOGLIENZA SURREALE
Se Cipro è il laboratorio della colonizzazione, l’Italia sembra essere diventata il terreno di prova militare e psicologico.
3.1 Sigonella: lo scalo che fa discutere
Il 4 settembre 2025 un C-130 israeliano è atterrato alla base di Sigonella, ufficialmente per un “rifornimento tecnico”. In realtà, il sospetto – avanzato da deputati dell’opposizione e da attivisti filo-palestinesi – è che si trattasse di un’operazione di sorveglianza sulla Global Sumud Flotilla, pronta a salpare per Gaza con aiuti umanitari e con la presenza di figure simboliche come Greta Thunberg.
La spiegazione del Ministero della Difesa italiano non ha convinto: tre ore e mezza di sosta, personale israeliano che chiede alloggio, contesto politico delicato. Tutto lascia pensare a un uso della base italiana per operazioni israeliane di intelligence, col beneplacito di Washington e la passività di Roma.
3.2. Marche: i soldati in vacanza
Ancora più sconcertante è la vicenda dei soldati israeliani ospitati nelle Marche nel 2024 e 2025 per periodi di “decompressione psicologica”. Giovani reduci dalla guerra a Gaza, con sindrome da stress post-traumatico, sono stati inviati a rilassarsi tra le Grotte di Frasassi, i Monti Sibillini, Sirolo e Porto San Giorgio.
Secondo le inchieste giornalistiche, arrivavano in gruppi di dieci o venti, accompagnati dalla Digos, alloggiati in case private e inseriti in programmi naturalistici. Tutto organizzato da canali diplomatici o da associazioni militari.
La domanda è lapidaria: con quale accordo tra Italia e Israele?
Possiamo accogliere bambini palestinesi feriti nei nostri ospedali e, nello stesso tempo, ospitare chi li ha bombardati? La contraddizione è lacerante.
Molti cittadini locali, inizialmente ignari, hanno espresso rabbia e vergogna. Non si tratta di turisti, ma di militari responsabili di atrocità documentate, accolti senza trasparenza né informazione pubblica.
4. IL CONTESTO GEOPOLITICO: EUROPA CIECA E COMPLICE
Mentre Israele si espande silenziosamente a Cipro e utilizza l’Italia come retrovia, l’Europa resta immobile. Le stesse istituzioni che si mobilitano con sanzioni contro Russia o Iran, tacciono di fronte ai crimini israeliani e alle sue strategie di penetrazione.
• A Gaza si consuma un genocidio sotto gli occhi del mondo.
• In Libano droni israeliani colpiscono a pochi metri dai peacekeeper dell’ONU, tra cui caschi blu italiani.
• In Europa si insediano colonie immobiliari e si accolgono militari in convalescenza.
Il paradosso è totale: invece di difendere la propria autonomia e sovranità, l’Europa concede spazi, basi, silenzi e legittimazione.
5. ITALIA: UN CASO DI FRAGILITÀ NAZIONALE
L’Italia, più di altri, mostra una debolezza sistemica.
• Il Governo tace, accodato alle linee di Washington.
• La Presidenza della Repubblica non interviene, pur trattandosi di questioni di sovranità.
• Il Vaticano, storicamente voce critica sul Medio Oriente, appare oggi più che mai assente.
Così il nostro Paese diventa terreno fertile per operazioni israeliane: Sigonella come piattaforma militare, le Marche come spa terapeutica per soldati reduci, programmi culturali finanziati anche con fondi pubblici che finiscono per intrecciarsi con attività militari straniere.
6. UNA COLONIZZAZIONE SILENZIOSA MA REALE
Non si tratta di episodi isolati. Le dinamiche sono chiare:
1. Cipro colonizzata economicamente e demograficamente.
2. Italia usata come retrovia militare e psicologica.
3. Europa incapace di reagire, paralizzata dal ricatto dell’antisemitismo e dal servilismo verso NATO e USA.
Israele ha compreso che oggi il terreno europeo è fragile, diviso, inetto. Ha scelto di sfruttare la complicità dei governi e la distrazione delle opinioni pubbliche per costruire basi di influenza stabili.
7. UN ALLARME DA NON IGNORARE
L’invasione israeliana non è fatta di carri armati, ma di atti graduali, apparentemente innocui, che cumulati producono effetti devastanti: perdita di sovranità, complicità indiretta con guerre di aggressione, trasformazione di territori europei in appendici coloniali.
Se oggi Cipro e Italia sono i laboratori, domani potrebbe toccare ad altri paesi mediterranei, dalla Grecia alla Spagna. La domanda è: quanti altri episodi taciuti si stanno già verificando?
Occorre rompere il silenzio. L’opinione pubblica, i media liberi, i movimenti civili devono chiedere conto ai governi: perché permettete a Israele ciò che non tollerereste da nessun altro Stato?
La risposta che emergerà – se emergerà – dirà molto non solo sul futuro del Mediterraneo, ma sul destino stesso dell’Europa.

Share

About Author

Nadia Cavalera

(0) Readers Comments

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *