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L'”Ifigenia in Aulide” di Sanguineti
10 dicembre 2012

Sarà presentata il prossimo 18 dicembre (ore 17,30), con un evento nella Sala dello Stabat Mater dell’Archiginnasio, la traduzione inedita di Edoardo Sanguineti dell'”Ifigenia in Aulide” di Euripide, curata dal docente Unibo Federico Condello e pubblicata da Bononia University Press. Insieme al curatore intervengono Ivano Dionigi, Claudio Longhi e Niva Lorenzini. La pubblicazione inaugura la Collana “La permanenza del Classico – Palinsesti”, nuova serie editoriale del Centro Studi “La permanenza del Classico” dell’Università di Bologna.
Penultima traduzione tragica del poeta scomparso due anni fa, oltre a costituire il suo più corposo inedito, l’opera è la testimonianza di un procedimento traduttivo sempre più affinato, che forza le strutture della lingua sino a limiti prima mai raggiunti, che ibrida comico e tragico in un amalgama instabile e stupefacente: per sancire, con sovrana ironia, l’impossibilità di un rapporto immediato fra noi e l’antichità, fra noi e i nostri classici.
Sanguineti e Bologna
E non è un caso che la presentazione si svolga proprio in Archiginnasio, la biblioteca cui il poeta ha donato il suo carteggio con Luciano Anceschi: 143 tra lettere e cartoline scritte tra il 1954 i il 1968, rara e preziosa testimonianza di una grande amicizia, oltre che della collaborazione tra i due. Perchè Sanguineti amava Bologna, e qui veniva spesso. A Lettere, a Italianistica, al Teatro Comunale. E ancora in Santa Lucia, per il ciclo dei Classici dedicato alle Madri, al Museo dell’Evoluzione, dove Claudio Longhi aveva messo in scena le sue “Storie Naturali”, e in Sala Borsa per il ciclo Ritratto del Novecento.
E Bologna ama Sanguineti: all’happening organizzato in città poco più di un mese dopo la sua morte, parteciparono Alma Mater e Comune, docenti e studenti, artisti, intellettuali e gente comune, uniti nell’affettuoso ricordo di uno dei più autorevoli protagonisti della cultura italiana e internazionale. Un legame che resiste ancora oggi, e che si vuole celebrare nella maniera forse più consona: con la scoperta, attraverso lo studio di questo suo ultimo inedito, di quanto il lavoro di Sanguineti ancora sia capace di sfidare le abitudini espressive delle nostre accademie e dei nostri teatri, guidando a esiti stilistici stranianti e folgoranti.
La tragedia
“Ifigenia in Aulide” è una tragedia di Euripide ambientata in Aulide, la città dove gli eroi achei si radunarono per salpare alla volta della guerra di Troia. La flotta è però bloccata a causa di una bonaccia, e l’indovino Calcante afferma che solo sacrificando alla dea Artemide una delle figlie di Agamennone, Ifigenia, i venti torneranno a spirare. Così Agamennone, persuaso da Odisseo, chiede alla ragazza di raggiungerlo in Aulide, prospettandole un matrimonio con Achille. Al suo arrivo, Ifigenia scopre l’inganno; dapprima sgomenta e terrorizzata, una volta capita l’importanza che la spedizione ricopre accetta di immolarsi, dando così prova di un coraggio e di una nobiltà d’animo di cui i valorosi guerrieri che la circondavano si erano invece dimostrati privi.
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