Notiziario
di Alessandra Dagostini
Effetto orgoglio-nostalgia per il quindicesimo anno di vita di «Clic Donne 2000», il giornale delle italiane in Germania, fondato e diretto da Marcella Continanza. Così il passato diventa futuro
«E qualcosa rimane fra le pagine chiare e le pagine scure […]». Ma sì! Scomodiamo pure Francesco De Gregori e la sua “Rimmel”, scritta meno di quarant’anni fa, per appropriarci di una bella colonna sonora degna di commemorare un compleanno importante, quello di «Clic Donne 2000», l’unico “giornale al femminile”, nato a Francoforte sul Meno a sostegno delle italiane in Germania. Un traguardo tagliato e vinto con tenacia dalla sua fondatrice e direttrice, la giornalista-scrittrice Marcella Continanza, che ha saputo coniugare le ragioni dell’impegno civile e della passione letteraria, facendo di questo alternativo e singolare prodotto editoriale, pietra miliare nel panorama della stampa italiana all’estero, un ponte imprescindibile tra due culture.
Nato dall’esperienza dell’Associazione “Donne e Poesia I. Morra”, che già da ventidue anni opera sul territorio tedesco, promuovendo anche la Rassegna annuale di poesia delle donne emigrate, ospitata a Friburgo, Colonia, Stoccarda e Amburgo nelle sedi degli Istituti Italiani di Cultura, «Clic Donne 2000» è un trimestrale interamente curato e scritto, a livello di attività di volontariato, dalle donne per le donne e per la società intera, quindi un giornale di dimensione prettamente “europea”, sintomo ed espressione dei nuovi cambiamenti della nostra emigrazione. «Una stanza tutta per noi» ? così come ama definirlo la Continanza stessa, parafrasando Virginia Woolf –dove coltivare l’amicizia civica e favorire la mediazione culturale, attraverso un uso “non sessista” del linguaggio che permetta di superare gli stereotipi e valorizzare la dimensione etica delle cose, ponendo attenzione ai contenuti e favorendo il dialogo.
Questo sin dal suo primissimo numero, nel gennaio 1999, che registrava la prima intervista a Franca Valeri di Marcella Continanza e Laura Melara, e il primo articolo di Gina Lagorio, “Le parole a se stessi”, impaginato da Maria Russo di Offenbach, sull’importanza della rivoluzione culturale insita nella scrittura, come evidenziato dalle pagine del diario di Anaïs Nin, una delle più controverse autrici del nostro Novecento. E se «scrivere significa dare tutto», allora la testata italo-tedesca ci ha offerto in questi quindici anni, che sono già storia, quanto di più ricco e variegato ci potesse essere: politica e religione, arte e mobbing, contraccezioni e doveri, ambiente e turismo, tecnologia e storia, eventi e cinema, fiori e cibo.
L’emozione è tanta nello sfogliare i primi numeri, realizzati nello studio dell’architetto Elvia Barone Reiniger, per la tipografia Eisenhardt di Francoforte, da una veloce mappatura dei quali si evince subito come «Clic Donne 2000» si sia misurato, sin dal numero zero, presentato alla Fiera del Libro dalla collega di Radio Francoforte, Gianna von Löe, alla presenza di editori di calibro, come Carla Vazzoler (Casa Editrice Spirali), Giuseppe Zambon (Zambon Editore), Cecilia Gremese (Gremese Editore), Giovanni Canonico (Edizioni Mediterranee) e di altri addetti ai lavori, con le sue lettrici, con le loro storie, i loro percorsi, e con le tematiche di maggiore attualità. I primi numeri racchiudevano, infatti, già tutto: gli indirizzi più importanti, l’agenda, i concorsi, le brevi, l’arte, il vivere le città (Bonn, Colonia, Berlino).
Di grande interesse gli inserti monotematici, tra cui lo speciale sulle elezioni europee di Antonio Ghirelli, quello su donne e politica con le interviste a Emma Bonino, Irene Pivetti, Marina Piazza, firmate da Paola Rinaldi, o quello riguardante la conferenza tenutasi a Barcellona sulla via dell’integrazione di Teresa Baronchelli, le inchieste a livello europeo, ma anche i dibattiti organizzati, dei quali ricordiamo i più noti: “Identità e Città. Transizioni”, “Voto all’estero”, “Doppia cittadinanza”, “I Comites: cosa sono, come operano”, “Informazione al femminile”. E ancora i concorsi, “Lettera d’amore”, vinto dalla sarda Rina Scotto, “Cibo e Memoria”, le cui vincitrici presentarono i loro piatti e lessero i loro racconti in occasione della festa dell’otto marzo all’Istituto Italiano di Cultura di Stoccarda, e “La mia foto”, concorso fotografico sulla Germania.
Fiori all’occhiello della testata il premio giornalistico “Matilde Serao”, la cui prima edizione si è svolta in occasione del decennale, tenutosi il 17 ottobre 2008 al Maritim Hotel, con il sostegno del Consolato Generale d’Italia a Francoforte, nella persona del ministro Bernardo Carloni, alla presenza di numerose personalità, come gli onorevoli Laura Garavini e Franco Narducci, e il Festival della Poesia Europea, giunto alla sua settima edizione, con il patrocinio del comune di Francoforte.
Immensa è la gratitudine verso tutti coloro che hanno contribuito e contribuiscono a sostenere questo “ponte di carta dai pilastri d’affetto”, che ha ottenuto ampi riconoscimenti e collaborato con gli Istituti Italiani di Cultura: con Luigi Volta a Francoforte, Maria Mazza ad Amburgo, Maria Lella a Colonia, Adriano Cuffaro a Stoccarda e Teresa Baronchelli, rappresentante per otto anni del C.G.I.E. a Friburgo.
Da sempre originale persino nella veste grafica, gli ultimi numeri si sono poi contraddistinti per alcuni cambiamenti inerenti al formato e al tipo di carta, che sicuramente faranno un po’ rimpiangere i primi, stampati su carta raffinatissima avorio e blu, ma che rendono il giornale di gran lunga più maneggevole e pratico da sfogliare.
Insomma tutto è già pronto per questo quindicinale, la cui celebrazione si terrà nella Sala Consiliare di Palazzo Farnese a Castellammare di Stabia, città particolarmente amata dalla Continanza, lucana d’origine, che qui ha studiato e vissuto da ragazza, il giorno 11 gennaio 2014, nell’ambito della quale ci sarà una serie di incontri con gli studenti del Liceo “F. Severi”, presentazioni di libri e la XXII Rassegna di Donne e Poesia alla presenza di numerosi ospiti, tra cui le giornaliste Matilde Lucchini e Francesca Massarotto, e le scrittrici Annella Prisco, Anna Santoliquido, Nadia Cavalera. A Castellammare, tra l’altro, si è svolto nel 2000 il primo dibattito fatto da «Clic Donne 2000» in Italia nella sede della Biblioteca “G. Filangieri”, aperta apposta per l’occasione dal direttore Antonino Di Vuolo. Una scelta mirata, questa della Continanza, che serva a valorizzare il Sud, affinché esso sia anche cultura e non solo “terra dei fuochi”.
Il gusto di questo compleanno è, dunque, quello del sano orgoglio di una testata, che guarda fiduciosa al futuro, ma anche con un pizzico di nostalgia rispetto allo straordinario passato, alla gran mole di lavoro intrapresa, alle grandi firme che hanno dato spessore e autorevolezza alla sua “politica”, tra cui ricordiamo: Roberto Giardina, Antonio Ghirelli, Vanna Vannuccini, Gina Lagorio, Matilde Lucchini, Francesca Massarotto, Laura Guardini.
Come diceva Giovanni Spadolini, i giornali costituiscono la coscienza critica di un paese, perché propongono le ragioni dello stare insieme, sia pur dividendosi in tante voci critiche. E questo è l’augurio che facciamo oggi a «Clic Donne 2000», di continuare, cioè, a essere un’eco e testimonianza preziosa di ciò che avviene dentro e fuori il territorio, contribuendo alla formazione di una consapevolezza dell’emigrazione, dove le diverse opinioni si sviluppino e si confrontino, in questo terzo millennio globalizzato, così difficile da vivere.
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